Il filone produttivo che unisce la terra dei campi agli scaffali della grande distribuzione e infine alle tavole delle famiglie o dei singoli cittadini è – o meglio, dovrebbe – essere ben noto a tutti. L’agricoltura: motore imprescindibile del mondo, insomma. È tuttavia interessante, rimanendo in questo contesto, andare a indagare l’effettivo peso specifico del settore primario quando si tratta di occupazione e lavoro: quali sono, numeri alla mano, le regioni del Vecchio Continente che più dipendono in termini di impiego lavorativo dall’agricoltura?
La risposta ci arriva direttamente dall’Eurostat: a oggi il settore agricolo – termine volutamente generico con cui, è bene notarlo, andiamo a intendere agricoltura, silvicoltura e pesca – rappresenta una importante forte di occupazione soprattutto nei Paesi orientali e meridionali dell’Unione Europea. Una rapida occhiata ai dati, per farci un’idea, svela che nel 2020 circa il 4,5 per cento della forza lavoro complessiva del Vecchio Continente (equivalente a circa 9,4 milioni di persone) lavorava nel settore agricolo, con la stragrande maggioranza di questo insieme (il 4,2% sul totale, a essere precisi) impiegata direttamente in agricoltura.
Agricoltura e lavoro: uno sguardo ai dati dell’Eurostat
Come accennato in apertura di articolo le frange percentuali di impiego più alte si registrano soprattutto negli estremi orientali (quindi, banalmente, nei territori dell’Europa dell’Est) e occidentali (il Portogallo e la fascia più meridionale della vicina Spagna) del territorio comunitario, con il nostro caro e vecchio Stivale che fa registrare numeri al di poco sopra la media solamente nelle Regioni del Mezzogiorno (Calabria, Puglia e Molise in particolare), nelle Isole (in particolare nei territori a Sud) e qualche sparuto centro produttivo tra il Lazio e la Toscana e in Piemonte, coincidente quasi esclusivamente con la provincia di Cuneo.
I picchi più alti appartengono entrambi alla Romania, con le regioni di Vaslui (61,7%) e Neamţ (51,4%) che in termini assoluti hanno riportato i tassi di occupazione in agricoltura più alti dell’Unione Europea; mentre si contano 114 regioni (termine che l’Eurostat utilizza per indicare regioni e distretti in maniera intercambiabile) con oltre il il 16,5% della forza lavoro complessiva impiegata nell’agricoltura, nella silvicoltura e nella pesca: in questo caso le concentrazioni più alte si registrano in Bulgaria, Grecia, Polonia, Portogallo e Romania.
In termini assoluti, come probabilmente avrete già notato, le con la più alta occupazione nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca erano prevalentemente situate in Romania, che può contare otto delle prime dieci regioni complessive (le altre due sono Sandomiersko jędrzejowski nel sud-est della Polonia e Almería nel sud della Spagna).