Il Ministero della Salute ha pubblicato, come di consueto, la relazione annuale al parlamento sulla celiachia. Oltre alle informazioni già risapute e a interessanti dati – come il fatto che il 70% dei soggetti celiaci sia di sesso femminile – salta all’occhio un notevole incremento dei corsi di formazione per il settore della ristorazione, con cifre più che raddoppiate rispetto al 2020. Dati incoraggianti che evidenziano una sempre maggiore consapevolezza sulla malattia, forse in parte incentivata dall’introduzione della legge 130/2023, che prevede fondi anche per la somministrazione di pasti senza glutine nelle mense.
L’impatto della celiachia in Italia
Emergono sia dati conosciuti che informazioni nuove e rilevanti dall’ultima relazione annuale al parlamento sulla celiachia. Il documento – che, come di consueto, fa riferimento ai dati raccolti due anni prima, quindi in questo caso nel corso del 2023 – presenta una panoramica sulla malattia cronica che colpisce l’1% della popolazione italiana. Di questa percentuale, più di due terzi sono donne, secondo un andamento già evidenziato in passato.
La costante sproporzione non è casuale. Il motivo, messo in luce già gli scorsi anni, potrebbe avere a che fare con il sistema immunitario femminile (ricordiamo che la celiachia è una malattia con tratti di autoimmunità), che potrebbe essersi evoluto per risultare più sensibile agli agenti infettivi, anche in vista delle infezioni post-parto. Il secondo punto evidenziato dalla relazione è l’incremento del numero di corsi erogati per formare operatrici e operatori del settore ristorativo sul tema.
Sono stati 734 i percorsi di formazione in merito nello Stivale, contro i 561 del 2022 e addirittura, andando ancora più indietro, i 313 del 2020. Un dato foriero di una sempre maggiore consapevolezza sul tema, dimostrata anche dall’emanazione della legge 130/2023 che avrebbe reso l’Italia “il primo Paese al mondo ad approvare uno screening per il DT1 [diabete di tipo 1] e la MC [malattia celiaca] disponibile per tutti i bambini e su tutto il territorio nazionale”. Perché anche il diabete? Perché esisterebbe una correlazione tra le due malattie: il 5-7% delle persone celiache è infatti anche diabetico e ciò potrebbe avere a che fare con una certa predisposizione genetica.