Il “Pacific Islands Heritage Marine National Monument” è un’area protetta di 500 mila miglia quadrate nell’Oceano Pacifico Centrale, ed è uno degli ambienti marini tropicali più incontaminati del mondo, e ospita un’infinita varietà di animali in via di estinzione.
È stata istituita nel 2009 da George W. Bush ed ampliata durante l’amministrazione Obama, arrivando ad includere svariate isole, atolli e 165 montagne sottomarine, oltre ad ospitare la Kingman Reef, la più importante barriera corallina degli Stati Uniti: un monumento ambientale che ora rischia l’esistenza a causa dei nuovi regolamenti voluti da Donald Trump, che vuole rivedere i divieti di pesca in queste acque.
La lobby del tonno
Divieti che il Presidente degli Stati Uniti ritiene “orribile e stupidi”, in vista del piano per rendere gli USA “il più grande commerciante di pesce del mondo”, supportato con piacere dalla lobby dei pescatori di tonno americani e samoani. Le modifiche permetterebbero ai pescherecci battenti bandiera statunitense di pescare fino a 50 miglie nautiche dall’area protetta, risparmiando ai pescatori di “navigare da quattro a sette giorni per andare a pescare in un’area non altrettanto buona”.
Una dichiarazione questa, ritenuta inverosimile da più parti, come da David McGuire, fondatore del gruppo per la difesa degli squali “Shark Stewards”: “è un’esagerazione. Questi pescatori non navigano 2 o 3 mila miglia, sono già là fuori, 4 o 500 miglia. Non c’è nessuna ragione perché vadano verso le isole più centrali”. McGuire è anche preoccupato per i licenziamenti in massa nell’amministrazione nazionale statunitense per gli oceani e l’atmosfera, ente che si occupa proprio della gestione dell’area protetta, un atteggiamento che ritiene “anti-scientifico”.
L’importanza della difesa di un ecosistema così unico è evidenziata anche da Solomon Kaho’ohalahala, anziano hawaiiano e capo della Pacific Island Heritage Coalition, preoccupato per l’interconnessione che le isole hanno col resto dell’oceano: “è un tipo di ecosistema integrato che non è isolato soltanto dagli arcipelaghi. È difficile pensare che possiamo dividerlo in aree separate e riuscire a preservarle tutte, non funziona così”.