Cos’hanno in comune Oscar Farinetti, Alessandro Baricco, Joe Bastianich e il ministro della cultura Dario Franceschini?
Ma soprattutto, cosa c’entra con Eataly il Cenacolo, il grande capolavoro di Leonardo da Vinci?
In realtà, da oggi il colosso degli alti cibi made in Italy e il capolavoro leonardesco che raffigura l’ultima cena di Cristo hanno parecchio in comune, vale a dire le polveri sottili.
Il celebre dipinto è infatti custodito a Milano, nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie, ma il tempo, la polvere, l’umidità, la luce, l’inquinamento atmosferico e il respiro stesso dei visitatori, hanno inferto duri colpi alla salute dell’antico dipinto.
Così, dopo 500 anni di vita, per permettere ai posteri di godere del dipinto, si è pensato di assicurargli un maggiore ricircolo di aria pulita e filtrata grazie all’installazione di una teca, dove immettere ogni ora circa 10.000 metri cubi di aria filtrata e pulita, contro i 3500 attuali.
Ma il progetto, che mette insieme quattro università (Bocconi, Bicocca, Politecnico, Hong Kong) è parecchio dispendioso. Ed è a questo punto entrano in scena Oscar Farinetti e Eataly, che completerà il finaniamento pubblico, vale a dire un milione e duecentomila euro, con un altro milione di euro.
L’annuncio è stato fatto in grande stile, con un evento internazionale chiamato Una cena così non la puoi perdere, tramite un maxi schermo piazzato fuori dal mega punto vendita milanese di Eataly in collegamento con New York e San Paolo, e alla presenza, appunto, dello scrittore Alessandro Baricco, di Joe Bastianich e di altre personalità. Il ministro della cultura Dario Franceschini dialogava a distanza, trovandosi proprio nel Refettorio di Santa Maria delle Grazie.
Grazie al progetto, l’afflusso di visitatori, che al momento prevede un tetto massimo di soli 1320 visitatori al giorno, proprio a causa delle cattive condizioni in cui versa il dipinto, potrebbe anche triplicare.
Del resto, il Cenacolo leonardesco attira ogni anno in Italia circa un milione di visitatori, ma solo 400.000 possono avere il privilegio di ammirarlo.
E se il ministro Franceschini ha ringraziato Farinetti “per il sostegno di Eataly, nella speranza che altri lo prendano ad esempio”, Codacons si è detto preoccupato.
Cosa viene concesso a Eataly in cambio della sponsorizzazione (“il marchio non è cedibile”), chiede l’associazione dei consumatori? Preoccupazione condivisa inoltre anche dai sindacati: “Bene uno sponsor. Ma solo se il dare e avere va definito con chiarezza”, ha detto Artemisia Fasano, segretario nazionale Uil per i Beni culturali.
[Crediti | Link: Corriere]