Era il 2007 quando il primo punto vendita di Eataly aprì i battenti negli spazi dell’ex opificio Carpano del Lingotto, a Torino. Questo 2025 segna quindi la maggior età della creatura di Farinetti, che nel frattempo è diventato un’impresa da più di cinquanta punti vendita nel mondo, tra diretti e franchising, con più di 5 mila addetti (di cui 1.346 in Italia) e ricavi per 650 milioni, e nel 2022 ha venduto il 52% delle sue quote al fondo di investimento Inventindustrial. L’amministratore delegato Andrea Cipolloni ha concesso un’intervista a Corriere Torino, in cui fa il punto della situazione e svela i piani di espansione futuri.
Eataly negli aeroporti
Forte della sua esperienza come ceo di Autogrill, Cipolloni vede l’espansione di Eataly nel settore travel: “lanceremo il format Eataly Caffè in quattro aeroporti americani e poi in tre scali in Francia”. Un progetto, quello americano, che potrebbe essere influenzato negativamente dai dazi promessi da Trump, ma che al momento non preoccupano: “nessuna impresa ama dazi e gabelle. Per ora tuttavia ci sono solo speculazioni. Vedremo cosa succederà. Ma gli Usa sono troppo importanti per noi, tanto che valgono il 60% dei nostri ricavi. Il made in Italy va fortissimo e così è stato anche in anni difficili per il retail per colpa dell’inflazione. Ma la nostra intenzione è continuare a crescere (…) Inoltre vogliamo incrementare la quota di mercato dei prodotti a marchio Eataly; che in alcune categorie stanno diventando best seller”.
Presente e futuro
Un settore, quello dei private label, che l’ad osserva con attenzione: “Solo nel periodo natalizio abbiamo venduto 55 mila panettoni a marchio Eataly, nel complesso sono stati 255 mila i prodotti venduti sotto le feste. Ho appena partecipato alla Fiera di Las Vegas, il Fancy Food Show e posso confermare: negli Usa c’è fame di prodotti italiani di alta qualità. L’export agrifood del nostro Paese continuerà a essere protagonista”.
Cipolloni si leva anche qualche sassolino dalla scarpa, rivendicando i valori del gruppo Eataly, secondo lui non sempre comunicati in modo corretto: “Eataly è un punto di riferimento del made in Italy dal Medio Oriente all’America fino a Monaco e Londra. Questo aspetto va sottolineato: siamo un driver per le aziende italiane. Anche se maggiorenni siamo giovanissimi. Siamo nati nel 2007: e da allora ad oggi il gruppo è cresciuto fino ad arrivare a 55 punti vendita in 15 paesi nel mondo e ad assumere il ruolo di ambasciatore dell’autentica enogastronomia italiana.E siamo un’azienda di valori”.
Per il compleanno, nello store principale di Torino verrà allestito un mercato solidale, con diverse Onlus invitate a vendere i loro prodotti. Realtà come Cooperativa Sociale Alice, Fattoria Sociale Paideiar, Frolla Microbiscottificio, Ex Eat, Insuperabili, Luna Blu, Piazza dei Mestieri e Tortellante, ma ci saranno anche ospiti gourmet illustri, come Cracco e Rezdora.
Entro la fine dell’anno inizieranno anche i lavori per il restyling del primo punto vendita torinese, ma “non aspettatevi stravolgimenti”.