Eataly chiude improvvisamente il suo punto vendita di Chieri, nato in collaborazione con Vergnano: lo fanno sapere i sindacati, che ora temono 17 licenziamenti.
“Eataly in collina” (così si chiamava il dislocamento chierese dell’impero del cibo di qualità) era nato infatti in accordo con la celebre ditta del caffè, che era proprietaria del locale, ma che ha fatto sapere di non aver trovato soggetti interessati all’affitto del ramo d’azienda. La Filcams-Cgil fa sapere che i diciassette lavoratori impiegati nel negozio si trovano, dall’inizio del lockdown “in Fis (fondo di integrazione salariale) a zero ore a causa delle chiusure dei pubblici esercizi stabilite per legge e ora “dovranno continuare a stare a casa” “sin tanto che la legge non consentirà all’azienda di poter licenziare”.
La richiesta dei sindacati, dunque, è che i lavoratori siano ricollocati in Vergnano. Una rappresentante della Filcams-Cgil parla di un “secco no” ricevuto dalla Vergnano alla richiesta di anticipare il Fis in busta paga per garantire un sostegno al reddito delle 17 famiglie coinvolte. Vergnano, dalla sua, precisa in una nota che non si tratta di 17 licenziamenti: due persone – dice l’azienda – sono state già ricollocate nel punto vendita di Alba; una ha già trovato un’altra posizione e altre due sono in trattativa.
Un episodio che, come tanti, conferma che in parte la difficoltà economica conseguente all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo deve ancora venire. Una volta terminati gli aiuti statali, saranno in molti – illustri e meno illustri – a non rialzare più le serrande, e molti lavoratori si troveranno improvvisamente a casa.
[Fonte: La Repubblica]