Il grande paradosso di oggi è la convivenza, da una parte, di un’esponenziale crescita tecnologica con, dall’altra, un’enorme difficoltà di approvvigionamento ai beni primari in per molte aree del mondo.Tra questi beni c’è anche l’acqua. L’intelligenza artificiale, tema al centro del dibattito soprattutto a partire dall’anno scorso, per funzionare richiede tutta una serie di risorse (e provoca tutta una serie di conseguenze) a cui troppo spesso non pensiamo.
Il paradosso dello sviluppo
Sapevate, ad esempio, che per raffreddare i data center sono necessarie ingenti quantità di oro blu? Ogni kWh di energia utilizzata richiede la bellezza di circa 9 litri d’acqua, sfruttati dalle torri di raffreddamento per non far surriscaldare i grossi “magazzini” di dati, costantemente sollecitati da richieste di calcoli e ricerche incredibilmente costose in termini energetici. Secondo le stime pubblicate del gruppo L&G, che si occupa di investimenti responsabili, il consumo di acqua associato ai data center è aumentato del 6% ogni anno tra il 2017 e il 2022.
Seguendo questa tendenza, si prevede un utilizzo di 450 milioni di galloni (circa 1.703.000.000 litri) al giorno da qui al 2030 a questi scopi. Per fare un esempio concreto, per preparare i loro large language models – i giganteschi modelli linguistici che servono ad addestrare i motori di ricerca ed elaborazione di dati – tra il 2021 e il 2022 Microsoft e Alphabet hanno incrementato il loro utilizzo d’acqua rispettivamente del 34% e 20%. Tutto questo succede mentre un quarto della popolazione mondiale non ha accesso a risorse idriche pulite e sicure, causa di malattie e decessi.
Come si può conciliare questa realtà dicotomica? Fare dietro-front sull’intelligenza artificiale appare una richiesta impossibile, ma è auspicabile un maggiore investimento in termini di tecnologie verdi, nonché una maggiore consapevolezza collettiva di ciò che sta dietro a ogni prompt digitato su ChatGPT. La prossima volta che chiederete all’intelligenza artificiale se vi trova affascinanti, pensate a quanta acqua richiederà quel gesto apparentemente banale.