E se invece adesso la carne rossa proteggesse dai tumori?

Un nuovo studio conferma che nella carne rossa ci sarebbe una molecola che aiuterebbe a proteggerci dai tumori. Ma non ci hanno sempre detto il contrario?

E se invece adesso la carne rossa proteggesse dai tumori?

La medicina è bella anche per questo: perché nel giro di poco tempo, grazie all’avanzare degli studi, è in grado di dire tutto e il contrario di tutto. A volte anche contemporaneamente. Finora ci hanno tartassati sostenendo che la carne rossa facesse male? Ebbene, adesso uno studio sostiene che forse non fa poi così male visto che contiene una molecola capace di proteggerci dai tumori.

Mettetevi d’accordo: carne rossa sì o no?

carne frollata sottovuoto

In realtà non è una novità che nella carne rossa, sia quella bovina che ovina, compresi poi i derivati come i latticini, sia presente l’acido trans vaccenico (Tva), molecola capace di migliorare la risposta immunitaria dell’organismo nei confronti dei tumori.

Tuttavia un nuovo studio pubblicato su Nature e realizzato dall’Università di Chicago ha dimostrato come questa molecola presente nella carne rossa possa aiutare l’organismo a contrastare i tumori. Ma come, non era la carne rossa che faceva venire i tumori? Sì, anche, ma a quanto pare aiuta anche a combatterli.

I ricercatori hanno selezionato da un database di 700 metaboliti noti derivanti dal cibo e hanno fatto una prima selezione di 235 molecole bioattive, sia animali che vegetali. Poi hanno fatto un’ulteriore scrematura per studiare quelle che potevano essere maggiormente utili nella lotta contro i tumori, scegliendone così sei alla fine.

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Fra queste era presente proprio l’acido trans-vaccenico, molecola presente soprattutto nella carne rossa bovina, nella carne di agnello e anche in prodotti lattiero-caseari come latte e burro. Fra tutte e sei le molecole, quella più attiva è risultata essere proprio lei. L’acido trans-vaccenico, infatti, tende a stimolare di più l’attività delle cellule T CD8+ e l’immunità antitumorale in vivo.

Note anche come cellule T Killer, i T CD8+ svolgono una notevole attività citotossica, che tradotto vuol dire che sono bravissime nell’uccidere non solo le cellule infette da virus, ma anche cellule tumorali. Quindi stimolare l’attività delle cellule T Killer è importantissimo per riuscire a proteggerci dai tumori. E il Tva presente nella carne rossa è un canditato ideale per aiutare tali cellule a lavorare meglio ( e lo fa permettendo alle cellule T Killer di infiltrarsi nei tumori con maggior facilità, uccidendo così le cellule maligne mutate).

La particolarità del Tvs è che il corpo non riesce a produrlo da solo, ma deve per forza essere introdotto nel corpo con l’alimentazione. Circa l’80% del Tva ingerito rimane in circolo nel sangue, mentre il rimanente 20% viene trasformato di acido rumenico, un coniugato dell’acido linoleico che si è comunque rivelato utile nella lotta contro i tumori.

I ricercatori hanno poi somministrato a dei topi una dieta ricca di Tva e hanno notato che in questi topi si riduceva di molto il rischio di crescita di tumori come il melanoma o il cancro del colon. Inoltre si è anche visto che chi aveva livelli di Tva più alti nel sangue tendeva a rispondere meglio alle immunoterapie contro il linfoma e le leucemie.

Il che forse vuol dire che la risposta non sta nel demonizzare ed eliminare del tutto una determinata classe di alimenti, ma solo nel fare un’alimentazione più equilibrata.