Aveva 91 anni Riccardo Agnesi, ex proprietario dell’omonimo pastificio (la pasta Agnesi): è deceduto il 20 febbraio 2024 e a darne la notizia è l’avvocato di famiglia.
Uno degli ultimi volti della pasta Agnesi era originario di Imperia ed è stato a lungo legato allo storico pastificio. Ne è stato comproprietario fino alla fine degli anni Ottanta insieme a Eva e Mirella, sue sorelle. Non sono rese note le cause esatte della sua morte, ma a quanto pare l’imprenditore era malato da tempo. Le esequie sono state celebrate in forma privata, nelle ultime ore, in una città in lutto per la perdita.
La pasta Agnesi, che passò da Danone a Colussi
Era il 1824 quando Paolo Battista Agnesi acquistò il mulino per produrre farina con i grani Tagan Rog dall’Ucraina – importato via mare tramite velieri: ecco da dove viene il logo della pasta Agnesi. Il pastificio arrivò poi a Vincenzo, che lo affidò in eredità ai figli: a farlo diventare grande e conosciuto in tutta Italia fu anche Riccardo insieme alle sorelle. I tre, verso la fine degli anni Ottanta, decisero di vendere tutto a Danone – grande multinazionale francese con più brand a controllo – per poi tornare in Italia nel 1999 grazie all’acquisizione da parte di Colussi.
Mario Leone è colui che ha dato la notizia della morte di Riccardo Agnesi, in quanto molto legato alla famiglia: l’avvocato ultimamente la stava assistendo per istituire la Fondazione Museo della Pasta Vincenzo Agnesi (di prossima apertura) nell’entroterra di Imperia.
Agnesi ci insegnò la cottura sostenibile della pasta
A quanto pare negli anni 60 – come si legge sul sito web aziendale – Vincenzo Agnesi perfezionò un antesignano e sostenibile metodo per cuocere la pasta: due minuti di ebollizione, spegnere il fuoco e completare passivamente la cottura. Cosa ripresa ultimamente da scienziati e premi Nobel a causa del caro energia (Barilla ha persino ideato uno strumento apposito).