È morto il “signor Peck”, padre della gastronomia milanese

Angelo Stoppani, storico proprietario della gastronomia Peck, si è spento all'età di 86 anni.

È morto il “signor Peck”, padre della gastronomia milanese

Milano saluta Angelo Stoppani, anche e soprattutto noto come “signor Peck”: classe 1937, Stoppani è stato per più di 40 anni proprietario insieme ai fratelli Remo e Mario della storica gastronomia incastonata in via Spadari, ad appena una manciata di passi dal Duomo, rendendola chiaro sinonimo della enogastronomia di alta qualità.

Angelo Stoppani, prima ancora di guadagnare il suo nome d’arte, mosse i suoi primi passi nel settore ad appena tredici anni di età, quando cominciò a lavorare come semplice garzone in una salumeria nella natia Brescia. L’approdo in terra meneghina arriva poco più tardi: nel 1958 la decisione di mettersi in proprio insieme ai fratelli, e il primo passo verso la crescita viene compiuto nel 1962, quando i fratelli Stoppani si trasferirono in un nuovo negozio più grande e in pieno centro città.

La storia del signor Peck

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Il gradino successivo, destinato a fare la storia, è invece datato 1970: i fratelli Stoppani approdano finalmente in via Spadari con l’acquisto di Peck, una gastronomia fondata quasi un secolo prima (nel 1882, a essere ben precisi) da Francesco Peck, salumiere di Praga. La crescita è rapida e organica, e soprattutto imperniata sull’alta gamma, sull’attenzione alla qualità nei prodotti e alla professionalità nel servizio.

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Una strategia che, a onore dl vero, fu anche e soprattutto una risposta alla sfida imposta dai grandi gruppi della distribuzione organizzata, che proprio in quegli anni cominciano a invadere il mercato. I fratelli Stoppani proseguirono fedeli alla legge della qualità, dunque, allargando l’offerta e riuscendo a riunire sotto il vessillo di Peck le piccole botteghe che punteggiavano la strada.

La consacrazione avvenne a cavallo del nuovo millennio con un ambizioso progetto di ristrutturazione che portò, numeri alla mano, a quadruplicare gli spazi di Peck: al piano terra vengono intrecciati i tre punti vendita che fino a quel momento erano separati (rosticceria, casa del formaggio e bottega del maiale), al primo piano prende forma una elegante sala da tè.

Tra le innovazioni e le intuizioni degne di nota si ricorda la collaborazione con il gruppo giapponese Takashimaya, inaugurata nel 1986 come perno imprescindibile dell’internazionalizzazione del marchio Peck; e l’aver puntato su di un certo Carlo Cracco, che proprio in via Spadari aprì il suo ristorante destinato a conquistare i primi macaron.

Angelo Stoppani lascò le deleghe operative in Peck nel 2013, lo stesso anno in cui l’azienda venne rilevata dal gruppo di Pietro Marzotto; e dieci anni prima fu nominato Cavaliere della Repubblica. “Il suo percorso imprenditoriale si è sviluppato nel settore del commercio al dettaglio di generi alimentari e caratterizzato da grande lavoro, sacrificio e spirito di iniziativa” si legge nella motivazione “grazie ai quali, nonostante la totale mancanza di disponibilità economiche della famiglia, riesce ad affermarsi in un settore completamente diverso rispetto all’attività artigianale del padre, con prodotti esclusivi di alta enogastronomia”.