Sta facendo discutere l’ennesimo scontrino condiviso sul web, che riporta un sovrapprezzo di 2 euro per un toast “diviso a metà”. Accade in provincia di Como nel bar Pace, e a riportare la cosa è il cliente in persona, rimasto sconcertato dal servizio ricevuto. Il gestore si difende, parlando di servizio in più che va pagato.
E la nostra memoria va immediatamente a ciò che accadde tre anni fa a Napoli, per un caso simile legato a una sfogliatella, per cui sentimmo entrambe le campane. Come adesso: abbiamo contattato il locale, per capire meglio la situazione. La richiesta del cliente riguardava solo il taglio o, in modo esplicito, taglio per il consumo di due persone e non una sola? Che tipo di toast era esattamente? E, di questo sovrapprezzo, era stato avvertito al momento dell’ordinazione?
Dividere un toast non è tagliare un toast a metà
Da una parte c’è il cliente che sembra sorpreso e indignato, e ha il consenso del popolo: “prendi un toast, chiedi di tagliarlo a metà per darne un angolo alla tua compagna e, magia, il programma già prevede la voce “diviso a metà” al costo di 2 euro. Ebbene sì, nel Comasco succede anche questo. Non mi era mai successo nel mondo che ho visitato“. Dall’altra c’è il personale del bar Pace di Gera Lario, da allora bersagliato anche da news fuorvianti, che cerca di fare chiarezza.
Dal locale mi rispondono che “il problema sta nella semantica, perché dividere un toast non significa semplicemente tagliarlo a metà“. Di fronte di tale richiesta, infatti, non si tratta più di un toast con piattino e posate, bensì un toast su due piattini con posate per due. Ecco il motivo del sovrapprezzo. Da non sottovalutare nemmeno la tipologia di prodotto ordinato.
Toast alto e con patatine
Sembra di fatto una strana richiesta da affidare a un barista, quando solitamente basta staccare un pezzo di panino/pizza/toast e condividerlo facilmente con il commensale… ma tutto dipende dalle caratteristiche del prodotto. Insomma, se si tratta di un “toast vegetariano” molto farcito e ricco di condimento allora è plausibile chiedere un aiuto a chi ti sta servendo, innescando quindi un’accortezza in più da parte del locale. Un po’ come la sfogliatella sopracitata: non è facile da dividere a metà, al pari di un biscotto, perché si rischia di fare un macello o di ottenere parti molto diseguali. E infatti il nostro sospetto era fondato: “il toast vegetariano è più alto e fatto con pane ai cereali, pomodoro Piccadilly e mozzarella fiordilatte”. In più, “il toast è stato ordinato con patatine, e per dividerlo in due porzioni abbiamo inserito necessariamente più patatine del solito“.
Un sovrapprezzo dichiarato nel listino
Pochi giorni fa è uscita la notizia di un locale a Pordenone che ha deciso di raddoppiare il costo del caffè, se ordinato dopo le 20.30 h. Il motivo, a detta dei gestori, era disincentivare le comitive di clienti che alla sera occupano abitualmente i tavoli ordinando solo un caffè. Sarebbe giusto non far pagare un servizio in più, se riguarda un tavolo tenuto occupato da 2 persone con toast e patatine per 1? É come se il cliente avesse pagato 1 euro di sovrapprezzo per la divisione della porzione + 1 altro euro relativo al “coperto” del commensale. Dal bar Pace nel comasco mi dicono che il loro listino riporta il sovrapprezzo per situazioni come quella richiesta dal cliente, cosa che troverebbe conferma per il fatto che la voce è stata inserita nello scontrino con tanto di iva applicata.