Un nome che è tutto un programma: S’el ste paciùg!?, dialetto romagnolo grossolanamente traducibile in lingua italiana con “cos’è ‘sto pantano!?”, è il nome di una birra nata con l’obiettivo di aiutare la popolazione romagnola colpita dalla forte alluvione dello scorso maggio. Si tratta, di fatto, di un progetto lanciato da due birrifici artigianali locali – la Birra Bizantina di Ravenna e il Birrino di Forlì -, che come accennato nelle righe appena precedenti puntano a donare una parte del ricavato delle vendite della birra all’agenzia per la sicurezza territoriale e al corpo della protezione civile dell’Emilia Romagna.
S’el ste paciùg!?: la birra nata per aiutare gli alluvionati della Romagna
Un’obiettivo e un’identità che, come abbiamo accennato in apertura di articolo, erano già nettamente annunciate nel nome stesso della birra. Il paciùg, o “fango” o ancora “pantano” in lingua italiana, è d’altronde stato uno dei principali “carnefici” dell‘alluvione della scorsa primavera: una scorza molle, limacciosa e prepotente che ha invaso campi, allevamenti e anche città e centri storici di questo particolare angolo del nostro caro e vecchio Stivale, mutilando diverse produzioni agricole e stritolando vigneti e frutteti fino alla morte per asfissia.
Una convivenza obbligata e violenta, in altre parole, che tuttavia non ha evidentemente intaccato lo spirito combattivo della popolazione locale, la proverbiale voglia e necessità di tornare in piedi. A parlarne sono anche gli stessi produttori della S’el ste paciùg!?, in una nota stampa emessa in occasione della presentazione dell’etichetta: “Questa birra artigianale romagnola, come il suo nome vuole ricordarci che per settimane molte zone della Romagna sono state invase dal ‘paciùg’ (acqua e fango ): ma siamo romagnoli, e teniamo botta!”.
“E da romagnoli siamo orgogliosi di tutti i volontari che hanno contribuito ad aiutare chi aveva bisogno” si legge ancora nella sopracitata nota stampa. “Tanto è stato fatto, ma ancora tanto sarà da fare nei mesi che verranno”. La birra “del pantano”, se così vogliamo simpaticamente chiamarla, è un passo in questa direzione: un’occasione per fare fluire nuovi fondi nella direzione di un disagio – quello causato dall’alluvione, per l’appunto – che rischia di rimanere impolverato dalle più recenti polemiche e fatti estivi.
S’el ste paciùg!?, per di più, riprende con colore lo striscione diventato virale lo scorso maggio, affisso a un incrocio di Cesena, in direzione del quartiere di San Mauro in Valle, probabilmente da alcuni volontari: “Non chiamateci angeli del fango ma chi burdel de paciug”, ossia i ragazzi del pantano.