Dubai, arriva la pizza creata da ChatGPT: ecco la ricetta

Un ristorante di Dubai aveva bisogno di un piccolo aiuto creativo, e si è fatto suggerire una ricetta per una pizza da ChatGPT.

Dubai, arriva la pizza creata da ChatGPT: ecco la ricetta

L’approdo di ChatGPT nello spazio internettiano è un evento che ha bucato la bolla normalmente riservata ai nerdacchioni e invaso il mondo di un po’ tutti – dai giornalisti preoccupati che l’intelligenza artificiale possa portare via loro il lavoro a semplici curiosi che volevano sperimentare il brivido di scambiare quattro chiacchiere con un bot. In quel di Dubai, però, è stata adottata anche da un ristoratore volenteroso di creare la migliore pizza possibile per i suoi clienti: un compito che pare ben nelle corde del chatbot, che invece notoriamente pecca un poco di spirito critico e profondità di linguaggio- ma bando alle ciance e diamo un’occhiata alla ricetta per la pizza ideale.

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Il comando dato da chef Spartak Arutyunyan è piuttosto semplice: “Pizza per i clienti di Dubai”. ChatGPT, che attinge la sua conoscenza da una infinità di campioni di testi che vengono dal web e dalla sua stessa esperienza di chat con gli utenti, non ha avuto dubbi: kofta di agnello su di un impasto sottile, accompagnato da una salsa a basa di tahina e sommacco. In chiusura, una spolverata di za’atar, miscela di spezie originaria del Medio Oriente.

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“Avevo bisogno di un aiuto creativo con la mia pizza” ha spiegato Arutyunyan “quindi ho chiesto a ChatGPT di aiutarmi e di creare la migliore pizza per gli Emirati Arabi Uniti”. Il suggerimento del chatbot è stato promosso, tanto che la ricetta farà parte del menu ufficiale – anche se lo chef ha optato per qualche lieve modifica come utilizzare del pollo al posto dell’agnello, con lime, paprika e altre spezie. “Il pollo è un ingrediente più popolare da queste parti” si è giustificato “e poi l’agnello è davvero difficile da trovare”.

Di nuovo, l’impressione è che ChatGPT possa eccellere quando si tratta di analizzare tendenze e gusti di un particolare angolo di mondo, attingendo dalla sua conoscenza pressoché enciclopedica e da un ampio magazzino di dati, ma il “difetto” principale rimane la completa mancanza di intuizione necessaria quando si crea una ricetta. In altre parole, ChatGPT tenta la strada più sicura, più democristiana, analizza ed elabora; ma non “pensa” né si azzarda ad affrontare intuizioni più profonde.

Il campo delle ricette, in ogni caso, sembra piuttosto florido – tanto che OpenAI ha lanciato il “cugino” ChefGPT, ossia una piattaforma pressoché analoga ma specializzata nel consigliare ricette e pianificare i pasti in modo che non ci si debba mai più preoccupare “di cosa mangiare a cena”.