Il lato oscuro dell’agricoltura – secondo uno studio recentemente pubblicato su PNAS, la rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti, esiste un legame tra la coltivazione della soia e un aumento delle morti per cancro infantile. È bene notare che i ricercatori hanno preso in esame il caso del Brasile, a oggi il più grande produttore ed esportatore mondiale di semi oleosi; e soprattutto individuato la cosiddetta pietra dello scandalo nel massiccio utilizzo di pesticidi per la protezione dei raccolti dagli attacchi di malattie e parassiti.
Discorso notoriamente complesso, quello inerente ai pesticidi, che in tempi recenti ha – ad esempio – spaccato lo stesso Europarlamento: c’è chi, impugnando gli ormai numerosi rapporti in chiave scientifico – sanitaria, richiede di tagliare l’impiego di queste sostanze e chi, invece, difende il loro uso nel nome della sicurezza alimentare.
Il rapporto tra le coltivazioni di soia e il cancro
Lo studio in questione, in questo senso, potrebbe essere considerato un tassello di un più ampio mosaico di evidenze circa la pericolosità dei pesticidi. “Abbiamo riscontrato un aumento statisticamente significativo della leucemia pediatrica in seguito all’espansione della produzione locale di soia”, si legge a tal proposito nell’articolo. I ricercatori, come accennato, hanno evidenziato una relazione tra la produzione di soia e l’esposizione delle comunità locali ad agenti chimici agricoli come il glifosato – controverso e famoso erbicida di cui la Commissione Europea ha recentemente proposto il rinnovo per altri dieci anni.
La lettura proposta dal gruppo di studiosi è che l’impiego intensivo di pesticidi stia contaminando le riserve idriche vicino agli allevamenti di soia. Nello specifico, la ricerca ha per l’appunto sottolineato una notevole correlazione statistica tra la coltivazione della soia e il cancro del sangue nei più piccoli, in particolare la leucemia linfoblastica acuta (LLA), il tumore del sangue più comune tra i bambini.
Numeri alla mano, si contano almeno 123 decessi di bambini minori di dieci anni nel lasso temporale compreso tra il 2008 e il 2019, tutti collegati all’espansione della produzione di soia nelle aree limitrofe. A oggi, la produzione di soia del Brasile ha raggiunto la cifra record di 154,6 milioni di tonnellate (almeno secondo i dati lasciati trapelare dallo stesso governo brasiliano), raddoppiando nel corso degli ultimi dieci anni: il Paese vende la maggior parte delle sue esportazioni di soia alla Cina e da anni è in competizione con gli Stati Uniti, dove per di più i pesticidi come il glifosato sono similarmente utilizzati su scala massiccia.