Ma non era in atto il boicottaggio della vodka contro la Russia? Allora perché le previsioni parlano del fatto che il comparto arriverà a valere 40,25 miliardi di dollari entro il 2030? Beh, probabilmente la risposta è semplice: ad essere boicottata è stata la vodka prodotta e venduta in Russia (anche se con qualche svista iniziale), non la vodka prodotta in altre parti del mondo. Inoltre, a bere la vodka non sono certamente solo i russi.
Il mercato della vodka è in crescita
A sostenere che il mercato della vodka sia in crescita è un’analisi divulgata da Research and Markets. I dati parlano chiara: al momento il comparto della vodka vale qualcosa come 25,95 miliardi di dollari. Tuttavia, analizzando dati e situazione, ecco che per Research and Markets il mercato arriverà a valere qualcosa come 40,25 miliardi di dollari entro il 2030.
Il che vuol dire un tasso di crescita annuale del 5,6%, partendo da adesso e arrivando fino al 2030. L’analisi, però, è andata oltre e ha fatto notare come a trainare il comparto saranno le vodka aromatizzate (con buona pace di coloro che storcono il naso davanti alla vodka alla pesca e che vorrei sapere come abbiano reagito alla nuova vodka al profumo di piadina), visto che queste ultime sono le preferite dai Millenials.
Inoltre una buona performance arriverà anche dalla vodka ready-to-drink. Quest’ultima tipologia va parecchio soprattutto negli Stati Uniti (fra l’altro negli USA ci sono diverse grosse aziende di produzione della vodka): qui il 70% degli utenti intervistati ha dichiarato che preferisce bere una bevanda già pronta da bere a base di vodka rispetto a bere un altro distillato. L’analisi non lo dice, ma probabilmente, complice anche la pandemia, questa tipologia di bevanda è stata sdoganata e apprezzata sempre di più.
Un aumento notevole delle vendite si avrà nel mercato asiatico: qui l’incremento delle vendite della vodka è costante, tanto che si prevede un tasso di crescita ancora più alto, del 6,1%. Buona performance anche per il mercato europeo: pure qui da noi, infatti, si berrà sempre più vodka.
Il tasso di crescita in Europa è di poco inferiore a quello del mercato asiatico, attestandosi su un 5,8%. In Europa, però, si preferiscono i cocktail e le bevande premium.
Ah, se vi state chiedendo, al momento le esportazioni di vodka in Russia vanno a fasi alterne. Per esempio ad aprile Pernod Ricard aveva ripreso le esportazioni verso la Russia e la Svezia aveva così deciso di boicottare l’Absolute Vodka, ritirandola dagli scaffali. Solo che poco dopo la stessa Absolut Vodka aveva deciso di bloccare di nuovo (temporaneamente però) le esportazioni in Russia in modo da placare le critiche.