Una stoccata doppia: una per portare a casa la medaglia d’oro, l’altra per colpire, com’è forse ormai tradizione, quella ossessione nostrana per il cibo. A voi decidere quale sia più dolorosa: per celebrare la (controversa, ci permettiamo di dire, ma nulla più: d’altro canto mica siamo un giornale sportivo) vittoria di Cheung Ka Long su Filippo Macchi, la filiale di Hong Kong di Pizza Hut ha deciso di offrire gratuitamente dei topping all’ananas per le sue pizze.
Trema lo Stivale, gioisce Gino Sorbillo. L’annuncio dell’offerta, com’è naturale che sia, è stato accolto con grande ilarità. Come biasimarli? Se è vero che ogni italiano ama sentirsi investito del ruolo di giudice universale del “mangiar bene” fin dalla nascita (e badate bene: eccome se è vero), allora occasioni come queste sono oro colato per punzecchiare un po’ una nazione di 60 milioni di critici gastronomici.
Lo scontro sui social
È chiaro che le circostanze che hanno portato alla vittoria di Cheung Ka Long, appesantite da decisioni arbitrali piuttosto torbide, pungono nel vivo; e c’è chi potrebbe pertanto offendersi allo sfottò-iniziativa commerciale di Pizza Hut. Ma coraggio: parte dello spirito sportivo non è anche sapere accettare con grazia una sconfitta, anche quando questa può essere percepita come ingiusta?
D’altro canto è proprio questo il messaggio lanciato dallo stesso Filippo Macchi tramite i propri canali social: “Qualche tempo fa una persona a me cara, nonché grande campione, mi disse: ‘una medaglia si festeggia sempre!’ E in effetti questa medaglia merita gioia e felicità” ha scritto il giovane campione, alla sua prima Olimpiade.
Lasciarsi offendere da una pizza con l’ananas, in altre parole, dice di più sul vostro carattere che sulla presunta mancanza di sportività da parte dei vincitori – anche quando questa sfocia in sfottò che riprende un gusto di pizza da sempre additata, disprezzata, insultata, associata all’offesa e allo schifo. A pensarci bene, ci pare già di sentire la cavalcata dei paladini della Sovranità Alimentare che giungono a difendere l’onore della nostra nazione.
Che poi, diciamocelo chiaramente: gli sfottò sono il sale dello sport. Ricordate come, solamente un mesetto fa, prima i tifosi albanesi e poi quelli croati scelsero proprio la cucina italiana come bersaglio per le proprie provocazioni?