Dopo il granchio blu ecco quello rosa: siamo pronti?

Non solo granchio blu: nelle acque dell'Adriatico ha fatto la sua comparsa anche il granchio rosa, altra specie tropicale.

Dopo il granchio blu ecco quello rosa: siamo pronti?

La ricorderemo come l’invasione dei granchi arcobaleno? Mentre la dorsale adriatica (e non solo) continua la sua lotta contro il granchio blu, predatore alieno che minaccia gli allevamenti di vongole, ostriche e cozze, ecco fare la sua comparsa il cosiddetto granchio rosa. Un lontano parente? Sì e no. Si tratta di fatto di una specie che vive per la maggior parte nelle acque tropicali e che, proprio come il suo “collega” bluvestito, potrebbe avere fatto il suo approdo nelle acque dello Stivale “aggrappandosi” alla zavorra di una nave.

Il primo esemplare nell’Adriatico di granchio rosa – il cui nome scientifico, per i più curiosi, è Charybds feriata – è stato pescato per la prima volta in questi giorni a Senigallia, ma a onore del vero si contava già qualche cattura nelle acque del Tirreno. Il parere della comunità scientifica e delle autorità di settore come Fedagripesca è che, pur trattandosi di un animale che viene comunemente pescato in paesi come l’India e il Vietnam, sarebbe in grado di adattarsi anche alle temperature più fredde. Sta cominciando una nuova invasione?

Granchio blu, granchio rosa…

granchio blu

L’approccio delle autorità di settore è comprensibilmente cauto. L’esemplare di granchio rosa catturato al largo delle coste di Senigalia si trova al momento sotto la lente dei ricercatori dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona (Cnr-Irbim). Si tratta, secondo quanto lasciato trapelare dagli esperti, di un predatore di grandi dimensioni, con gli esemplari maschi che possono arrivare a pesare fino a un chilogrammo.

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È bene notare che, nel contesto del Mediterraneo, esistono pochissimi avvistamenti di granchio rosa; e che gli allarmismi sembrano – per il momento – del tutto fuori luogo. “Questo ritrovamento si aggiunge a una lunga lista di nuove introduzioni nei nostri mari” ha spiegato a tal proposito Ernesto Azzurro, ricercatore del Cnr-Irbim di Ancona. “Al momento, considerate le caratteristiche ecologiche del granchio crocifisso e la sua tolleranza termica, non riteniamo che ci sia il rischio di un’invasione di questa specie in Adriatico”.

Attenzione ad abbassare la guardia, però: “Sappiamo, tuttavia, che l’attuale aumento delle temperature sta favorendo il successo di specie tropicali invasive” ha continuato Azzurro “ed è molto importante monitorare la presenza e la distribuzione di questi alieni in stretta collaborazione con i pescatori”. Il granchio blu, naturalmente, è l’esempio lampante: dopo avere terrorizzato l’ecosistema della Laguna e più in generale della dorsale adriatica, i rapporti più recenti raccontano di avvistamenti anche in provincia di Ferrara, lungo il corso del fiume Po.