Donald Trump ha deciso di usare le cannucce di plastica come gadget elettorale per provocare gli ambientalisti. Lo slogan per la sua nuova campagna elettorale in vista delle elezioni del 2020 recita “Make straws great again”, che tradotto diventa “Facciamo tornare di nuovo grandi le cannucce”. Non vi ricorda il suo precedente motto “Facciamo tornare di nuovo grande l’America”?
Pare che ai sostenitori di Trump la cosa sia piaciuta parecchio e che stiano comprando in massa le cannucce di plastica rosse (pacco da 10 cannucce al costo di 15 dollari) con la scritta Trump incisa tramite laser. Il che ha fatto incassare alla campagna elettorale di Trump qualcosa come 200mila dollari in sole due settimane.
Il fatto è che a Trump servivano soldi per promuovere la sua rielezione e Brade Blakeman, colui che si occupa delle comunicazioni per conto di Trump, ci ha azzeccato di nuovo. Così Trump ha preso due piccioni con una fava: ha ottenuto fondi e si è lanciato contro gli ambientalisti e i Liberali. Come? Semplicemente dicendo alla National Public Radio che era stufo delle cannucce di carta perché non funzionano e cadono a pezzi esattamente come la maggior parte delle idee Liberal.
Ovviamente la mossa strategica non è piaciuta agli ambientalisti. Ariel Hayes, dell’organizzazione Sierra Club, ha ribadito che Trump è il “peggior presidente per l’ambiente di tutta la storia”. Il fatto è che pur se da tutte le parti viene ribadita la pericolosità della plastica per quanto riguarda la Terra e l’ambiente, gli elettori repubblicani continuano a sostenere le tesi del loro presidente: surriscaldamento climatico e gli allarmismi ecologisti sono un solamente un freno e un ostacolo alla produttività delle imprese. A nulla valgono i dati scientifici mostrati al pubblico: lo stesso Blakeman sostiene che le cannucce di plastica siano un mezzo per far notare quanto siano sbagliate le ipocrite politiche ambientali della sinistra.