Domino’s Pizza sta valutando di lasciare la Russia

Pare che Domino's Pizza abbia intenzione di lasciare la Russia: il licenziatario sta lavorando alla cessione delle attività.

Domino’s Pizza sta valutando di lasciare la Russia

Nel corso degli ultimi mesi la Russia è stata un teatro di un vero e proprio esodo da parte dei brand occidentali: dalla birra Calrsberg al cioccolato della Lindt, l’idea era quella di interrompere le operazioni commerciali sul territorio russo, uscendo dunque dal mercato locale, come segno di solidarietà e al contempo come concreta forma di rappresaglia per l’invasione dell’Ucraina risalente allo scorso febbraio. Diverse firme occidentali sono state poi sostituite da “cloni” russi: è questo il caso di McDonald’s, i cui archi dorati hanno lasciato spazio all’insospettabile Vkusno & tochka. Una lunga fila di “fuggitivi”, dunque, a cui nel futuro prossimo potrebbe aggiungersi anche Domino’s Pizza.

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Domino's, pane all'aglio

I nostri lettori più attenti avranno senza ombra di dubbio notato che abbiamo impiegato il condizionale, e certamente non l’abbiamo fatto a caso. Stando a quanto riportato dall’European Food Agency (EFA per gli amici), infatti, pare che DP Eurasia, holding che di fatto gestisce il marchio Domino’s Pizza in Turchia e naturalmente anche in Russia, stia valutando l’ipotesi di cedere le sue attività in Russia. Nonostante l’evidente soffiata, lasciata trapelare per di più dalla stessa azienda, non esistono dettagli concreti circa l’esito dell’operazione: l’unica informazione praticamente confermata è che le parti interessate stanno lavorando a una “potenziale transizione in corso”.

L’azienda, scendendo più nei particolari, ha ritenuto opportuno rispondere alle proverbiali voci di corridoio con una semplice (e piuttosto asciutta) nota stampa: “DP Eurasia sta valutando la sua presenza in Russia, l’impatto delle sanzioni e la sua capacità di continuare a servire i suoi clienti in Russia” si può leggere nel comunicato redatto in risposta a Reuters circa le speculazioni del mercato riguardo, per l’appunto, una eventuale uscita dalle attività commerciali presenti sul territorio russo.

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Poi la frase, che anziché fungere da faro nella nebbia non fa altro che alimentare i dubbi: “La società sta valutando varie opzioni che potrebbero includere la cessione delle sue attività in Russia”. Insomma, in altre parole – l’idea c’è, è innegabile; ma quello che al momento manca è il semplice accordo.

Un piccolo e breve viaggio sulla macchina del tempo con destinazione aprile 2022, quando la guerra in Ucraina era ancora bloccata sui primi sviluppi, ci ricorda che DP Eurasia aveva dichiarato in maniera pubblica la sua intenzione di rimanere attiva sul territorio russo, pur limitando gli investimenti nel Paese. Qualche mese più tardi, a ottobre, la società dichiarò poi che avrebbe continuato a ottimizzare il numero di punti vendita in Russia e che alla fine del mese contava 171 punti vendita complessivi, in netto calo rispetto ai 192 dell’anno precedente.