Impossibile parlare di “fulmine a ciel sereno”: i sentori di un eventuale abbandono da parte di Domino’s Pizza dal mercato russo si erano già avvertiti verso la fine dello scorso anno. Gli ultimi aggiornamenti a riguardo raccontavano infatti di come DP Eurasia, holding che di fatto gestisce il marchio in questione in Turchia e naturalmente anche in Russia, stesse valutando l’ipotesi di cedere le attività a un eventuale compratore. Compratore che, alla luce degli eventi più recenti, non è evidentemente mai stato trovato: il marchio di fast food ha di fatto deciso di salutare definitivamente la Russia dichiarando bancarotta.
Domino’s Pizza chiude in Russia: tutti i dettagli del caso
Attivando la nostra macchina del tempo possiamo ripercorrere velocemente le mosse di Domino’s Pizza in seguito all’invasione da parte delle forze armate russe della vicina Ucraina: a una manciata di giorni dall’inizio della guerra il marchio era parso piuttosto tentennante all’idea di unirsi al grande esodo di marchi occidentali che stavano abbandonando la Russia – dalla birra Calrsberg al cioccolato della Lindt -, preferendo mantenere aperti i propri locali pur rinunciando alle royalties.
Una strategia che, evidentemente e in un certo senso anche letteralmente, non ha pagato: come già accennato in apertura di articolo, entro la fine dell’anno il licenziatario di Domino’s Pizza in Russia era già alla ricerca di un compratore per cedere le proprie attività. La speranza era evidentemente quella di seguire la traiettoria già intrapresa da McDonald’s, che dopo un braccio di ferro lungo qualche mese decise di abbandonare il mercato russo per poi essere acquistato da un imprenditore locale che ha potuto assicurare ai consumatori locali l’illusione della continuità (con un certo successo, per di più).
Altra strada percorribile, che si è tuttavia palesata solamente in tempi ben più recenti, è la presa in “gestione temporanea” da parte dello stesso governo russo – una mossa che un mese fa circa ha visto passare sotto il controllo di Mosca le filiali già presenti sul territorio di Danone e Calrsberg.
Domino’s Pizza non ha evidentemente avuto la stessa fortuna. Ad annunciare la chiusura in Russia, una scelta che di fatto andrà a coinvolgere un patrimonio di 142 pizzerie disseminate sul territorio nazionale, è stata la stessa DP Eurasia con un comunicato stampa: “In un ambiente sempre più difficile, Domino’s Pizza Russia è costretta a fare questo passo, che porterà alla fine dei tentativi di vendere la società” si legge nella nota. “La richiesta di bancarotta verrà presentata secondo i requisiti di legge”.