Shopping dimezzato con supermercati e negozi aperti 26 domeniche l’anno –una ogni due– una deroga per 4 giorni di apertura affidata alle Regioni, e chiusura durante le 12 festività nazionali.
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La proposta di legge depositata alla Camera, frutto di un compromesso tra Movimento 5 Stelle e Lega, non piace alle associazioni di categoria che, oltre a ritenerla un assist per il commercio elettronico, stimano un calo dei consumi in oltre 4 miliardi di euro l’anno, dato che metterebbe e repentaglio 40.000 posti di lavoro.
Secondo Federdistribuzione, questa sorta di “ni” ai negozi aperti la domenica, obbliga i circa 19 milioni di italiani che fanno la spesa nel secondo giorno più affollato della settimana dopo il sabato, a cambiare le proprie abitudini d’acquisto, maturate in oltre 7 anni di aperture domenicali.
Tra i dati forniti da Federdistribuzione c’è l’incidenza che supermercati e negozi aperti durante le festività hanno generato sui consumi food (+1%) e non food (2%).
Pesanti la sanzioni per chi non rispetta le nuove norme, che vanno da 10mila a 60mila euro, con raddoppio in caso di recidiva.
La proposta di legge prevede anche un’altra deroga, sia per i centri storici che per i negozi “di quartiere” autorizzati a restare aperti ogni domenica dell’anno, eccetto le festività. Infine, nelle zone turistiche, vale a dire mare, montagna e laghi, sarà possibile concentrare le 26 domeniche in alta stagione.
[Crediti | Corriere della Sera]