Arriva Dog Heroes, la start up di Milano che consegna cibo a domicilio per cani. Il pranzo fresco e salutare è ordinato sul web e consegnato direttamente a casa. La nuova azienda ha sfornato nel laboratorio di Magenta circa mille porzioni da novembre a oggi.
L’obiettivo di Marco Laganà, Pierluigi Consolandi e Gregoire Desforges, i tre fondatori, è quello di fornire un apporto nutrizionale adeguato alle esigenze del proprio animale domestico. “Alcuni padroni non hanno nemmeno il tempo o la costanza di cucinare anche per i loro amici a quattro zampe – spiega Laganà – ma allo stesso tempo sono sempre più attenti e consapevoli di quanto la loro qualità della vita dipenda da un’alimentazione equilibrata”.
“Nelle nostre ricette c’è più del 60 per cento di carne rigorosamente italiana – racconta il co-founder di ‘Dog Heroes’ -, mentre la normativa prevede che basti il 4 per cento di carne per etichettare come pollo o maiale un alimento per cani”. “Il padrone interessato – specifica Laganà – può connettersi sul nostro sito e inserire peso, razza, genere e altre informazioni utili, come la sterilizzazione o quanto si muove il proprio animale da compagnia, dati che verranno elaborati da un algoritmo messo a punto da veterinari nutrizionisti, secondo le direttive Fediaf per l’alimentazione canina”. L’algoritmo rivela poi i grammi necessari per soddisfare il fabbisogno calorico giornaliero del cane in questione: “A questo punto noi selezioniamo il cibo, lo cuciniamo al forno, lo pastorizziamo e lo dividiamo in 14 bustine, affinché in frigo si conservi per circa 21 giorni. Dopo circa una settimana i nostri fattorini consegnano il pacco direttamente a domicilio e, grazie a una chat comune, noi e i nutrizionisti rimaniamo a disposizione del cliente per qualsiasi esigenza”, aggiunge Laganà.
Le consegne sono fatte in bici, il box che contiene le pappe è in cartone totalmente riciclabile e, inoltre, l’azienda collabora con “Treedom”, che si occupa di riforestare il mondo: “Calcoliamo di volta in volta l’impatto che la nostra plastica ha sul pianeta e l’equivalente lo ripiantiamo in alberi”, conclude il fondatore.
Fonte: La Repubblica