Dividersi un piatto di trofie costa 2 euro in più nel ristorante ligure: lo scontrino

La denuncia arriva da Selvaggia Lucarelli: in un ristorante ligure dividersi un piatto di trofie costa 2 euro in più, come si può evincere dallo scontrino

Dividersi un piatto di trofie costa 2 euro in più nel ristorante ligure: lo scontrino

Dopo il caso del toast e del sovrapprezzo di 2 euro per dividerlo, adesso arriva un nuovo scontrino che fa discutere. Questa volta a denunciare la cosa è stata Selvaggia Lucarelli che su Instagram ha postato lo scontrino in questione, sottolineando che, in questo caso, dividersi un piatto di trofie è costato 2 euro in più in questo ristorante ligure.

Selvaggia Lucarelli e lo scontrino con 2 euro in più per dividersi le trofie

un piatto di trofie al pesto

Selvaggia Lucarelli ci spiega che all’Osteria del Cavolo (il nome del locale lo si vede nello scontrino), in Liguria, un piatto di trofie al pesto costa 18 euro. Al tavolo sono seduti in tre, fra cui una mamma con una bambina di tre anni. Ad un certo punto la madre chiede un piattino per poter far assaggiare un po’ delle trofie alla bimba che aveva già mangiato.

Solo che quando poi arriva il conto, ecco che la famiglia nota che le erano stati addebitati due euro in più per il piattino. E questo nonostante nel conto fosse già stato messo in conto il coperto (sotto la Descrizione, infatti, c’è scritto 3,00 x 2,50 coperto).

Questo è bene sottolinearlo perché, mentre nel precedente caso che sta tenendo banco in questi giorni, il locale in questione non faceva pagare il coperto (ci riferiamo a quello del toast diviso in due, ovviamente), ecco che qui non c’è neanche la giustificazione del coperto mancante: era già stato fatto pagare in più.

Matteo Bassetti critica lo scontrino di una pizza a 71 euro, ma erano nove tranci Matteo Bassetti critica lo scontrino di una pizza a 71 euro, ma erano nove tranci

In effetti, in questo caso, la scelta lascia perplessi: messa così, infatti, sembra che sia stato chiesto solamente un piatto in più, non un coperto. Se è innegabile che il servizio vada pagato, in molti utenti si chiedono che necessità ci fosse di far pagare un piatto in più. L’obiezione che viene mossa in questo caso riguarda il fatto che il coperto era già stato pagato. Quante volte ci è capitato di chiedere un bicchiere in più per prendere una medicina, far assaggiare qualcosa a qualcun altro, senza che ci fosse addebitato nulla di più di quanto già pagato nel coperto?

Qualcuno, però, ha provato a difendere l’operato: forse in questo caso è solo la dicitura a non essere corretta in quanto, visto che il coperto era già stato pagato, si presume che sia lecito chiedere un piatto vuoto in più. Quello che si poteva scrivere era, secondo questo utente, qualcosa come “servizio”. Il che potrebbe starci. Facendo il paragone con altre realtà economiche, prendiamo il parrucchiere: ci sono parrucchieri che fanno un prezzo totale finale, ma ce ne sono altri che alle voci nello scontrino segnano ogni singolo prodotto usato. Vuoi il balsamo? Voce aggiunta. Vuoi un lisciante? Voce aggiunta. E via dicendo.

Questo il post di Selvaggia Lucarelli:

https://www.instagram.com/p/CvpPtlyL2MB/