L’essere sovrappeso od obeso contribuisce, stando alle stime redatte dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), a circa 1,2 milioni di decessi all’anno nel Vecchio Continente; una cifra che di fatto equivale a più del 13% della mortalità complessiva del territorio. Ciò che è peggio è che, apparentemente, nessuno degli Stati membri è sulla buona strada per fermare l’aumento di peso dei suoi cittadini, promuovendo invece una dieta o uno stile di vita più sano: sempre stando ai dati dell’Oms, infatti, in Europa il 59% degli adulti e quasi 1 bambino su 3 è in sovrappeso od obeso.
Eh sì, il fenomeno riguarda pure i bambini: nella fascia compresa tra i 5 e i 9 anni di età, infatti, un bimbo su otto è obeso (11,6%) e quasi uno su tre in sovrappeso (29,5%). E se pensate che tra gli italiani la situazione sia migliore, beh, non è affatto così: recentemente un report di Okkio alla Salute del Ministero della Salute ha svelato che, su un campione di 50 mila bambini, il 20,4% fosse in sovrappeso e il 9,4% obeso. Va detto che, tendenzialmente, si registra un calo dei casi in concomitanza con l’età dell’adolescenza (qui intesa come fascia 10-19 anni – 7% obeso e 25% sovrappeso); ma poi i tassi tornano a salire in età adulta.
Per combattere questa tendenza, l’Oms consiglia l’adozione di misure efficaci quali la tassazione delle bevande zuccherate e la promozione di politiche in grado di migliorare le abitudini alimentari, aumentando allo stesso tempo l’attività fisica a partire dalla più tenera età.