Pare che gli integratori di vitamina D possano ridurre i sintomi della depressione. Tutto molto bello, se non fosse che inserire troppa vitamina D nella propria dieta porta ad altri disturbi della salute, alcuni anche gravi.
Un recente studio ha analizzato 41 studi precedenti sulla vitamina D e ha scoperto che gli integratori di vitamina D tendevano ad alleviare i sintomi della depressione più dei placebo. Cosa che ha contraddetto quanto pubblicato nel 2020 sul Journal of the American Medical Association (JAMA): qui non erano state riscontrate differenze significative per quanto riguardava i sintomi di depressione fra chi prendeva integratori di vitamina D e chi non lo faceva.
Ovviamente entrambi gli studi vanno presi con le molle: in quello del 2020 era stato impossibile controllare quanto e quali nutrienti una persona avesse mangiato nel corso dei cinque anni di analisi, monitorando nel contempo anche i soli effetti della vitamina D. Lo studio nuovo, invece, aveva come limite il fatto che comprendeva persone con problemi di salute differenti fra di loro.
Tuomas Mikola, l’autore principale del nuovo studio, ha dichiarato che questo è solo il punto di inizio per eventuali altri studi clinici. Il guaio, però, è che assumere troppi integratori vitaminici quando non se ne ha un reale bisogno provoca sintomi da ipervitaminosi. Per esempio, un eccesso di vitamina D nel sangue provoca sintomi da tossicità quando i suoi livelli ematici raggiungono quota 150 ng/ml. Come sintomi di ipervitaminosi D si possono avere:
- vomito persistente
- perdita di peso
- insufficienza renale cronica
Un’esposizione ad alti livelli di vitamina D potrebbe richiedere anche un anno prima di veder normalizzare le cose, ma in casi estremi i pazienti che hanno assunto troppa vitamina D finiscono in dialisi a vita. In effetti, molto spesso è molto più difficile correggere un eccesso di vitamina D che non una sua carenza. Quindi attenzione al fai-da-te.