Diamo a Sinner dello Champagne in un giusto bicchiere, per cortesia

Sinner vince ancora, e festeggia sorseggiando Champagne. Possibile che agli Australian Open non avessero un calice decente?

Diamo a Sinner dello Champagne in un giusto bicchiere, per cortesia

E due. Jannik Sinner inanella il suo secondo Australian Open, questa volta in una cavalcata trionfale, tanto che, con buona pace della scaramanzia, c’è già chi indica il campione altoatesino come un potenziale candidato per il Grande Slam: “è lunga, tanto lunga. Iniziare l’anno così è una bella sensazione ma ogni torneo è diverso, ogni torneo ha le sue difficoltà. Il tennis è imprevedibile e la stagione può cambiare in un attimo. L’unica cosa che posso fare è aggrapparmi all’allenamento”, risponde col suo solito understatement ma comunque con una certa consapevolezza delle sue capacità, sottolineate dal disinvolto sorseggiare un calice di Champagne. Calice, a dire la verità, un po’ bruttino.

Un calice decente

sinner oldaniDavide Oldani dedica un piatto a Sinner

Permetteteci di sognare. Sappiamo che quella flute che grida vendetta, direttamente uscita dalle mani di Jerry Calà nella foto di gruppo di Vacanze di Natale ‘83, gli è stata servita così, e non l’ha certo scelta lui. Ma è anche vero che, nonostante Sinner preferisca festeggiare le sue vittorie con hamburger e coca-cola, il più grande tennista italiano sembra essere particolarmente apprezzato dai tifosi gourmet, per quanto con risultati altalenanti.

Sinner vince ancora, e Davide Oldani torna a festeggiare Sinner vince ancora, e Davide Oldani torna a festeggiare

C’è Davide Oldani che sembra ispirato dalla puntualità di Gino Sorbillo (e solo ed esclusivamente quella, sia chiaro) ed ha prodotto l’ennesimo dolce a base di carota e caffè (sponsorizzato Lavazza, tra l’altro), intitolato “Carota e Bastone”, e c’è il comune di Manduria che per omaggiare Sinner commissiona bottiglie di vino facendo imbestialire il consorzio.

Oldani SinnerDavide Oldani dedica ancora un altro piatto a Sinner

Da appassionati ci piacerebbe vedere il campione sposare la causa gastronomica, scegliendo e apprezzando un calice adatto all’occasione. Occasione, tra l’altro sprecata da quello che, a rigor di logica, è uno degli sponsor dell’Australian Open, Piper-Heidsieck, la cui collaborazione col torneo dura da sei anni ed è confermata fino al 2027: possibile che la maison di Reims non avesse sottomano qualche calice decente, cosi i suoi logati, per esempio?

Possibile che il consorzio Asti DOCG si sia organizzato meglio piazzandogli in mano una magnum con cui festeggiare la vittoria delle Nitto Atp Finals? Anche noi a scanso di scaramanzia, siamo certi che ci saranno altre occasioni quest’anno perché Sinner passi, finalmente, al lato oscuro gastronomico, e sogniamo un Sinner gourmettaro.