Diageo Italia chiude, ma intanto aumenta la produzione

Il paradosso di Santa Vittoria d'Alba: il sito chiude proprio quando va crescita.

Diageo Italia chiude, ma intanto aumenta la produzione

Scienza e filosofia non sono nuove ai paradossi. Zenone, Protagora, Achille e la tartaruga, il povero gatto di Schrödinger. Bene, in questi giorni possiamo ufficialmente aggiungerne uno nuovo alla lista: il paradosso Diageo. Nel quale l’unico sito italiano chiude con, allo stesso tempo, la produzione in aumento. Succede a Santa Vittoria d’Alba nel cuneese, dove il novembre scorso è stata annunciata la chiusura prevista per giugno 2026, mettendo a rischio 350 dipendenti. Nel frattempo però arriva la sorpresa: 0,6 milioni di casse in più previste per il 2025.

I numeri

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Giusto per rinfrescarci la memoria, partiamo da quelli di Diageo. Il gigante britannico dei superalcolici con portfolio immenso che comprende tra gli altri Guinness, Johnny Walker, Bailey’s, Smirnoff, ha un valore netto di 61.12 miliardi di dollari. Da far fruttare con decine di siti di produzione e distribuzione in tutto il mondo. Tra questi c’era l’Italia, responsabile dell’area Sud Europa. Ci tocca usare l’imperfetto, perché lo scorso novembre ne è stata annunciata la chiusura.

Nello stabilimento ex Cinzano di Santa Vittoria d’Alba lavorano 349 dipendenti. Che da qualche mese a questa parte stanno facendo i conti, anzi il countdown, per cosa succederà a giugno 2026. Solo che i conti non tornano proprio del tutto. Perché, a fronte di un sito in via di chiusura, succede l’incredibile. Nell’anno di transizione 2025 infatti la previsione di produzione è in crescita: da 11,9 a 12,5 milioni di casse.

La reazione dei sindacati

diageo

Come è possibile? Se lo chiedono anche i sindacati, disorientati dal dato appreso nell’ultimo vertice aziendale. “Ci troviamo nella surreale condizione di parlare di chiusura con la produzione in aumento” ha dichiarato Antonio Bastardi, segretario provinciale Fai Cisl, insieme a Loredana Sasia di Flai Cgil e Alberto Battaglino di Uila Uil. Lo stabilimento di Santa Vittoria d’Alba è utile, sia in ambito strettamente economico, sia nel cosiddetto capitale umano.

“I lavoratori stanno dimostrando la loro serietà, e si attendono un piano sociale degno del nome di Diageo. Altrimenti vedremo quali iniziative prendere, certamente non staremo zitti”. Per adesso la reazione si condensa in due appuntamenti fondamentali indetti nelle prossime due settimane. Il primo, la convocazione di un tavolo di concertazione il 13 febbraio al Ministero del Lavoro per discutere la chiusura e salvaguardare l’occupazione. Il secondo, un vertice con l’azienda stessa il prossimo 18 febbraio.