Di quanto è aumentato il prezzo della nostra spesa nel 2024

Per gli italiani fare la spesa costa sempre di più: a confermarlo anche l'ultimo rapporto Ismea.

Di quanto è aumentato il prezzo della nostra spesa nel 2024

Anno problematico questo 2024, che passerà alla storia per le difficoltà economiche che hanno colpito a tutti i livelli, dalle materie prime alla produzione fino, ovviamente, al consumatore finale. Difficoltà che hanno portato ad un prevedibile calo dei consumi, esasperato dalle tensioni politiche in Russia e in Medio Oriente, che hanno avuto gravi conseguenze sui costi dell’energia, così come dagli aumenti nel settore agricolo, dovuti a una tempesta perfetta di rincari, scarsità di materie prime e cambiamenti climatici: tutte cose che si sono fatte pesantemente sentire sul portafoglio degli italiani. A darci qualche numero circa questa crisi è il rapporto Ismea, che ci fornisce una fotografia precisa sugli aumenti di questo terzo trimestre.

Carne alle stelle

Carne supermercato

Ad soffrire di più questo complicato quadro internazionale è la carne, che ha visto aumenti in doppia cifra nel mercato all’ingrosso con il record di +16% per i bovini, e del 6% per i vitelloni da macello, dovuti principalmente ai rincari e alle difficoltà di approvvigionamento dei mangimi, ma anche da una difficoltà a rispondere alla concorrenza estera, con una richiesta sempre crescente di carni internazionali. Meglio il comparto delle carni avicole, sostanzialmente stabile.

Secondo il ministro Lollobrigida il vino ha un problema di immagine: “è un miracolo che il mercato regga” Secondo il ministro Lollobrigida il vino ha un problema di immagine: “è un miracolo che il mercato regga”

Altro caposaldo del carrello della spesa degli italiani, quello dei cereali, registra aumenti sensibili, causati anche questi da difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e, nonostante le diminuzioni tra il 4,8 e il 6% rispetto al 2023, anche frutta e vegetali vedono un incremento di prezzo: il risultato è un impatto molto negativo sulla capacità dei spesa dei consumatori.

L’export regge

olio oliva

Nonostante tutte le difficoltà, i mercati esteri continuano a subire il fascino dell’agroalimentare italiano, e l’export delle nostre eccellenze continua a registrare dai in crescita, nonostante la sfavorevole congiuntura internazionale. Le nostre esportazioni di cibo e bevande sono infatti aumentate del 7,6% nei primi mesi dell’anno, con vino, pasta e olio a trascinare il comparto: un dato positivo su cui però si staglia già l’ombra dei dazi promessi da Donald Trump.,