Ecco risolto il mistero: per andare in pari un’azienda che consegna il cibo deve effettuare nella stessa città minimo 8.000 consegne al giorno. Uno studio effettuato sulla realtà di Barcellona è arrivato a questa conclusione, e aiuta a chiarirsi le idee. Qualche tempo fa, di fronte a due dato di fatto in apparenza contraddittori, ci eravamo posti una domanda. I fatti riguardavano i colossi del delivery, quasi sempre multinazionali, da Just Eat a Deliveroo passando per Glovo e Uber Eats: il primo è che nell’anno della pandemia e dei ripetuti lockdown, il loro business era l’unico che sembrava aver resistito, e anzi vantava crescite a doppia cifra (e certo: ristoranti chiusi, persone barricate in casa, cosa vuoi fare se non ordinare la cena?). Il secondo è che questi colossi, con poche e parziali eccezioni, nonostante il successo siano ancora tutti in perdita. Com’è possibile? Questa la domanda. Non è che quella del delivery è solo una bolla? Quanto diavolo debbono lavorare per andare in pari e iniziare a fare profitti?
Lo studio, pubblicato su Science Direct – Elsevier, spiega: “Utilizzamo dati reali raccolti dalle più grandi piattaforme di consegna di cibo (Just Eat, Glovo e Deliveroo) che operano nella città di Barcellona (Spagna) per analizzare la redditività di questi modelli di business. Sviluppiamo un modello di simulazione Monte Carlo con diversi scenari per stimare quanti ordini sono necessari per raggiungere la redditività economica. Utilizzando questo modello di simulazione, viene costruito un secondo modello basato sulla regressione lineare multipla per indagare la relazione tra “il numero minimo di ordini richiesto per raggiungere la redditività” e diverse variabili indipendenti, come la quota dell’ordine di acquisto totale o il tempo di consegna- distanza. Viene discusso il potenziale utilizzo di questo strumento per i manager e vengono evidenziate diverse linee di ricerca futura sulla redditività economica delle operazioni di consegna del cibo”. Il risultato? 8.000 consegne minimo, ma nello scenario più ottimista: secondo altri calcoli addirittura 19.000 al giorno.