Anche la Campania, un po’ a sorpresa, cambia idea sul delivery e dà il suo via libera alle consegne a domicilio, anche se lo fa con regole un po’ particolari. Finalmente, perfino il governatore Vincenzo De Luca si è arreso alle richieste – soprattutto delle pizzerie – di poter fare, come avviene nel resto d’Italia, servizio a domicilio, per arginare i danni di questa chiusura forzata.
E chi si aspettava che De Luca cedesse, dopo che solo qualche giorno fa aveva ribadito forte e chiaro il suo no, spiegando che invece avrebbe dato 2000 euro alle imprese rimaste chiuse in queste settimane? E invece il presidente della Regione Campania ha voluto spiazzare tutti, e con una nuova ordinanza ha dato l’ok, dal 27 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, “ferme restando le misure statali e regionali vigenti e fatta salva ogni ulteriore disposizione in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemica”, alle “attività e ai servizi di ristorazione – fra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie -” “con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi”.
I criteri di attuazione del servizio a domicilio della Regione Campania sono però tutte particolari, e attendiamo con ansia di conoscere le motivazioni che hanno portato De Luca e il suo staff a prenderle. Il servizio a domicilio, infatti, sarà consentito “esclusivamente, quanto ai bar e alla pasticcerie, dalle ore 7,00 alle ore 14,00, gli altri esclusivamente dalle ore 16,00 alle ore 22,00”. Forse si tratta di una sorta di turnazione per evitare l’assembramento dei rider, ma è comunque un passo avanti, vista la rigidità dimostrata fino a ora sul tema. Oltre ai ristoranti, potranno consegnare a domicilio anche “le attività di commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, cartoleria e libri”, anche loro con orario limitato, e cioè “esclusivamente dalle ore 8,00 alle ore 14,00”.