Il futuro è già tra di noi, e si è manifestato sotto forma di droni volanti per il delivery che ti portano a casa la pizza. La società che li produce si chiama SkyDrop – nome decisamente azzeccato, dobbiamo dire – e ha sede nella piccola cittadina di Huntly, in Nuova Zelanda, che coincidentalmente sta venendo utilizzata come banco di prova. I robottini in questione, già approvati con un bel pollice in su da parte dell’autorità neozelandese per l’aviazione civile (la Civil Aviation Authority, o CAA per gli amici) per le consegne di cibo “dai negozi alla porta di casa, hanno infatti preso a ronzare per i cieli di Huntly grazie a una partnership con la sede locale di Domino’s Pizza.
Droni e pizza volante: la nuova frontiera del delivery
In altre parole i droni di SkyDrop sono l’ennesima declinazione di un fenomeno – il delivery “robotizzato”, se così vogliamo definirlo – in forte crescita e ricco di sperimentazioni: attraversando l’Oceano Pacifico e giungendo negli Stati Uniti, ad esempio, troviamo che Walmart ha di recente deciso di lanciare il proprio servizio di droni per le consegne a domicilio dei generi alimentari, e Israele sta apparentemente costruendo un sistema simile.
Non si tratta di una novità in termini assoluti, insomma; ma è comunque una notevole innovazione in un settore – quello del delivery, per l’appunto – dove l’aspetto etico legato allo sfruttamento e alle condizioni lavorative dei rider pare sempre più ingombrante.
Ma torniamo a noi – delivery, droni, pizza volante. È interessante notare che la popolazione di Huntly è divisa sulla questione: alcuni sono entusiasti della inaspettata impronta tecnologica e innovativa presa dalla cittadina, altri invece sono indifferenti o addirittura ostili all’introduzione dei robot per le consegne, citando limitazioni pratiche o semplice diffidenza come ragione del proprio atteggiamento.
Laurie Mac, che vive a Huntly, ha ad esempio confessato a The Rock di non avere alcun interesse nei droni finché non impareranno a consegnargli una confezione da 24 di birra. Come biasimarlo? Altri abitanti di Huntly, come Joanne Lovell, presentano motivazioni più pratiche: “Che succede se fanno cadere la pizza?” ha chiesto. “O se alcuni uccelli, attirati dal profumo, provassero ad attaccare il drone?”.
Altri ancora, come Louise Rerekure, oppongono ragioni di natura etica e morale: “Viviamo come se fossimo sempre davanti a una telecamera, e i droni sono un elemento in più di questo sistema” ha spiegato. “Le guerre vengono combattute con i droni, si tratta di macchine con capacità di essere più di un semplice giocattolo. Sono un’invasione della nostra privacy“.