Il servizio a domicilio della Regione Campania, tanto aspettato e finalmente concesso dal governatore Vincenzo De Luca, si apre nel caos più totale, per colpa di un pasticcio sulle ordinanze. Il problema sembra risiedere in una formalità, probabilmente frutto di una dimenticanza nella seconda versione dell’ordinanza regionale, che allentava ancora un po’ le restrizioni previste sul servizio di delivery.
Nella prima ordinanza regionale, firmata da De Luca il 22 aprile 2020, venivano infatti espressamente citate tra le attività che avevano il permesso di fare ristorazione a domicilio “pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie”.
Nella seconda ordinanza, invece, emessa sabato 25 aprile, i pub venivano in un primo moento nominati ma poi, nella divisione per fasce orarie, si specificava che “ bar, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, gastronomie, tavole calde e similari” potevano operare dalle 7 alle 14, e ristoranti e pizzerie dalle 16 alle 23. E i pub? Dimenticati, probabilmente, motivo per cui la polizia locale sta procedendo ora con chiusure e multe di chi non ha rispettato queste specifiche. “Non si sta capendo niente”, denuncia su Facebook il gestore di un pub napoletano, Egidio Cerrone. “Tutti i locali sono in attesa di ordini dall’alto e ci sono tanti rider per strada che aspettano cosa devono fare”.
[Fonte: Napoli Fanpage]