Il duello di cui con ogni probabilità non avevamo bisogno, ma che evidentemente ci meritavamo – in un angolo un guru dell’informatica appassionato di bodybuilding, nell’altro un colosso delle consegne online. Ci stiamo naturalmente riferendo a quanto di recente capitato a Salvatore Aranzulla, che ha preso la via dei social per dedicare una lunga sfuriata a Deliveroo dopo una apparente disavventura con un ordine. Stando a quanto sostenuto dal nostro guru, Aranzulla aveva ordinato “una pizza da un ristorante vicinissimo a casa”, salvo poi scoprire che l’app ha assegnato l’ordine a un punto vendita molto più distante. Il risultato? Rider costretto a farsi mezza Milano in bici, pizza arrivata fredda, j’accuse pubblicato su Facebook. Deliveroo, naturalmente, non è stata a guardare.
Salvatore Aranzulla vs Deliveroo: la risposta dell’azienda
Salvatore Aranzulla è un personaggio con una portata mediatica non da sottovalutare: la sua lamentela, potenziata anche dalla polemica morale sul rider costretto a pedalare per mezza Milano, ha fatto discutere e soprattutto ha trovato terreno fertile soprattutto tra i suoi follower, ben felici di unirsi all’indignazione generale per la mancata efficienza del servizio e per il trattamento riservato al centauro.
Come accennato, tuttavia, Deliveroo non ha esitato a rispondere colpo su colpo alle accuse del guru dell’informatica con un comunicato stampa: “Nel momento in cui il cliente sceglie il ristorante dal quale ordinare può verificare l’indirizzo del ristorante e la distanza dal luogo di consegna” spiega l’azienda. “Quando l’ordine è in fase di consegna (come nel caso di Aranzulla) non può essere annullato, perché il cibo è già stato preparato e il rider è già partito”.
E la questione del ritardo? A onore del vero Deliveroo aveva già formulato una risposta dopo appena poche ore dall’accaduto, sostenendo che l’ordine venne “consegnato al cliente in meno di mezz’ora”, ma l’azienda non ha esitato nel riprendere l’argomento anche nel comunicato più recente: “L’ordine è stato recapitato al cliente in meno di mezz’ora, un tempo perfettamente in linea con la stragrande maggioranza degli ordini effettuati su Deliveroo”.
Prossimo capitolo – il compenso del rider. “C’è una grande differenza tra il contributo pagato dal cliente per la consegna e quanto viene effettivamente pagato il rider per effettuarla” si legge nella nota stampa. “Il rider infatti riceve un compenso maggiore di quello che paga il cliente, perché Deliveroo utilizza anche una parte della commissione del ristoratore. In questo caso Aranzulla ha pagato 2,99 euro, mentre il rider è stato pagato 5,49 euro”.
L’ultima stoccata: algoritmi, favoritismi, mancanza di efficienza. “L’algoritmo funziona in base al criterio dell’efficienza e le consegne vengono proposte prima al rider che è più vicino. Deliveroo non utilizza nessun ranking, nessun punteggio, nessun feedback, non opera alcuna valutazione del lavoro che viene svolto dai rider. Il compenso non è in alcun modo legato alla velocità della consegna”.