Marcia indietro per Deliveroo, che covava l’idea di tagliare la retribuzione ed estendere allo stesso tempo l’orario di lavoro dei suoi rider negli Emirati Arabi Uniti. In seguito a un (raro) sciopero indetto dai suoi dipendenti su ruote, infatti, la società di delivery ha deciso di sospendere le modifiche proposte nella sua struttura retributiva dei rider, e che in futuro si sarebbe impegnata maggiormente nel mantenere buoni rapporti con i suoi dipendenti.
Chiaro, non si tratta certo di buon cuore: semplicemente Deliveroo ha annunciato che proteggere i guadagni dei propri rider potrebbe aiutarla a rimanere più competitiva sul mercato. “La nostra intenzione iniziale era quella di proporre una struttura più completa per i guadagni dei rider, oltre a introdurre altri nuovi incentivi” ha addirittura dichiarato un portavoce della società in questione. “È chiaro che alcune delle nostre intenzioni originali non sono state chiare”. La situazione descritta dai rider, ovviamente, è ben diversa. Due di loro hanno confessato ai colleghi di Reuters che la società aveva cercato di tagliare i loro guadagni del 15% (arrivando a pagare circa 2 euro alla consegna) estendendo allo stesso tempo i turni di consegna di tre ore l’uno; e hanno perfino affermato di aver dovuto pagare il carburante, l’alloggio e i visti di lavoro – una pratica illegale secondo la legge degli Emirati Arabi Uniti – con i propri salari.
In questo caso, un secondo portavoce di Deliveroo ha invece ribattuto sostenendo che coprire i costi del visto sarebbe stato compito delle agenzie che li impiegano, e non della società di delivery, che invece avrebbe intrapreso quanto prima un’azione contro qualsiasi violazione degli obblighi contrattuali. Nel frattempo Equidem, un gruppo che lavora per il rispetto dei diritti umani, ha esortato Deliveroo (che appena qualche giorno fa è stata multata in francia per “sfruttamento e abuso del diritto al lavoro”) a pagare un salario dignitoso ai propri dipendenti, e ha invitato le autorità degli Emirati Arabi Uniti a non punire lo sciopero degli ultimi giorni.