Deliveroo abbandona l’Australia a causa di “difficili condizioni economiche”

Deliveroo ha deciso di abbandonare anche l'Australia: le condizioni economiche non sono più favorevoli per lavorare lì.

Deliveroo abbandona l’Australia a causa di “difficili condizioni economiche”

Dopo aver lasciato i Paesi Bassi, ecco che adesso Deliveroo si appresta ad abbandonare anche l’Australia. Lavorare nel paese, infatti, è diventato impossibile a causa di “difficili condizioni economiche”. Il servizio di consegna a domicilio ha appena annunciato di aver sospeso gli ordini effettuati tramite l’app, entrando in una forma di amministazione controllata. Tramite un’email inviata ai suoi clienti, l’azienda ha annunciato la chiusura delle sue operazioni in Australia. Nel contempo ha anche sottolineato che KordaMentha avrà il ruolo di amministratore.

Perché Deliveroo lascia l’Australia?

Rider delivery

L’azienda ha spiegato che è stata una decisione difficile da prendere. Deliveroo, come molte altre società, sta lavorando in condizioni economiche molto difficili, cosa che impone di prendere decisioni gravi. Il loro scopo è quello di fornire il miglior servizio possibile ai consumatori, ma quando questo non è possibile, ecco che sono pronti a rivedere le loro posizioni.

Il fatto è che per raggiungere una posizione sostenibile nel settore, sarebbe necessario fare una serie di investimenti sproporzionati, dal rendimento incerto. Da qui la decisione di chiudere i battenti in Australia. Come faranno ora gli australiani? Beh, o come tutti noi non ancora raggiunti da servizi di consegna a domicilio (ovvero andiamo a prenderci l’asporto con le nostre gambette visto che nonostante l’espansione in 22 nuove città è ben lontano da coprire capillarmente tutto il territorio) o usando gli altri servizi di food delivery ancora operanti in zona, fra cui Uber Eats, Menulog, HungryPanda e DoorDash.

Deliveroo ha anche aggiunto che non accetterà più ordini tramite l’app e che le informazioni relative agli account dei clienti saranno disponibili ancora per un massimo di sei mesi. Tutti coloro che proveranno a fare ordini tramite l’app, riceveranno un messaggio di errore che dice semplicemente: “C’è un problema. Siamo davvero spiacenti. Stiamo lavorando per risolverlo il prima possibile. Per favore, prova di nuovo dopo”. Quindi un comune messaggio di errore che non fornisce ulteriori informazioni e che non spiega neanche che l’app non funzionerà mai più in quanto l’azienda lascia il paese.

Viene da chiedersi se questa decisione sia stata presa anche a causa delle numerose battaglie per i diritti dei lavoratori che stanno coinvolgendo i rider un po’ in tutto il mondo. In Australia il governo sta cercando di regolamentare il settore, promettendo una retribuzione minima e di considerare il lavoro dei rider come una forma di lavoro dipendente.

Chissà se anche in Australia, come accaduto nei Paesi Bassi, anche qui i rider riceveranno un pacchetto di compensazione?