Decreto Sostegni: le misure per ristoranti e bar

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge per i sostegni alle attività come bar e ristoranti.

Decreto Sostegni: le misure per ristoranti e bar

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Sostegni, che mira ad aiutare le attività e i settori colpiti più duramente dal Covid e a intervenire sul caro bollette: a onor del vero occorre precisare che si tratta ancora della bozza del provvedimento, ma tanto basta per farsi un’idea degli aiuti che spetteranno a ristoranti e bar.

soldi

Si parte con il ricorso alla cassa integrazione scontato per hotel e agenzie di viaggio, ristoranti, bar, mense e catering, parchi divertimento, stabilimenti termali, discoteche, sale da ballo e sale giochi, ma anche per i musei e radio taxi. A partire dal 1 gennaio e fino al 31 marzo 2022, i datori di lavoro delle attività di cui sopra saranno esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale. Sono previste anche misure di sostegno alle imprese operanti nel commercio al dettaglio, con risorse dal valore complessivo di 1,6 miliardi di euro. Gli aiuti in questione sono in forma di contributo a fondo perduto e per accedevi è necessario presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore ai 2 milioni e aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30%.

Agli organizzatori di feste e cerimonie, ristoranti e attività di ristorazione mobile, bar e altri esercizi simili senza cucina e gestione di piscine saranno invece destinati 40 milioni di euro: per accedervi, le attività dovranno provare di aver subito nel 2021 una riduzione del fatturato almeno del 40% rispetto al 2019. Sono numerosi anche gli aiuti al settore del Turismo, con il Fondo Unico Nazionale che può vantare un incremento di 100 milioni di euro per il 2022, mentre gli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda potranno accedere a un credito d’importa ridotto al 60%. Aiuti anche agli energivori per ridurre le bollette; tasse sospese a discoteche e sale da balle (a patto che abbiano subito una riduzione del fatturato del 30%); e contributi per un totale di 80 milioni al settore dei trasporti.