«Tutte le attività che rimarranno chiuse “saranno ristorate”»: così il ministro degli Affari Regionali riassume il nuovo Decreto Ristori previsto dal Governo, promettendo novità in arrivo tra cui il superamento del codice Ateco come criterio.
Il Governo è ancora al lavoro sul nuovo Dpcm e sugli interventi di sostegno alle attività colpite dall’emergenza Coronavirus. Col nuovo decreto ristori (il quinto) verranno previsti ulteriori fondi per le attività danneggiate dalle misure restrittive introdotte per arginare i contagi. Verrà alimentato da un ulteriore scostamento di bilancio e sarà accompagnato anche dalla rottamazione e dal saldo e stralcio per le cartelle esattoriali.
Il nuovo scostamento varrà più dei 20 miliardi ipotizzati ancora tra i primi due/tre Decreto Ristori. Arriverà a circa 25 miliardi, un punto e mezzo di Pil, come confermato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (in un’intervista al Corriere della sera). Il premier Giuseppe Conte ha annunciato che la misura arriverà nel Consiglio dei ministri questa settimana e dovrà essere votato a maggioranza assoluta in Parlamento.
Il nuovo intervento per l’erogazione dei contributi non terrà conto, come accaduto finora, del calo di fatturato in rapporto al mese corrispondente del 2019 ma verranno tenute in considerazione le perdite di un intero semestre (il primo). Verrà superato anche il criterio dei codici Ateco per individuare le attività da risarcire e inoltre verranno estesi i contributi a tutti coloro che hanno subito perdite. Una novità dovrebbe essere anche l’inclusione dei professionisti iscritti agli ordini.
L’aiuto dovrebbe arrivare anche da una nuova rottamazione e dal saldo e stralcio per le cartelle esattoriali: terminata la sospensione dell’invio delle cartelle e di altri atti, dal 1° gennaio, è in arrivo valanga di avvisi: circa 50 milioni di atti.
[ Fonte: Il Sole 24 Ore ]