Parliamo ancora di dazi USA: per ora Parmigiano Reggiano e Grana Padano segnano il +220% di vendite. Questo per il momento, almeno, secondo i dati riferiti da Coldiretti durante il Forum sull’Agricoltura e l’Alimentazione di Cernobbio. Lo studio ha testimoniato che dal 4 ottobre, data dell’annuncio dell’avvento dei dazi USA, sia i consumatori che i ristoratori statunitensi stanno comprando quanto più Parmigiano e Grana possibile, facendo così incrementare le vendite del +220%.
Molto probabilmente questa tendenza andrà avanti fino al 18 ottobre 2019, data in cui i dazi entreranno in vigore. E dopo? Difficile a dirsi, ma è possibile che a causa del notevole aumento dei prezzi, i consumi statunitensi di tali prodotti si ridurrà con conseguente calo delle esportazioni. E quindi danno economico per tutto il rispettivo settore italiano.
Con l’aggiunta dei dazi, i prodotti lattiero-caseari aumenteranno a 6 dollari/chilo (adesso costano 2,15 dollari/chilo). Ciò significa che il consumatore finale dovrà pagare 45 dollari/chilo contro i 40 dollari/chilo attuali, il che vuol dire una diminuzione dei consumi. Oltre al Parmigiano, ci saranno altri prodotti italiani nel mirino dei dazi: ne avevamo parlato in un precedente articolo.
Sempre durante il Forum, Teresa Bellanova, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, ha parlato della possibilità di chiedere all’Unione Europea di aprire uno speciale fondo per bilanciare le perdite a cui il settore agroalimentare italiano inevitabilmente andrà ad affrontare.