Incontro tra Donald Trump e Sergio Mattarella per parlare di dazi USA e di sanzioni. Il meeting è stato alquanto teso, soprattutto quando si è parlato del fatto che le sanzioni rovinano i rapporti transatlantici. Donald Trump ha ricevuto nello Studio Ovale della Casa Bianca Sergio Mattarella. E qui sono emersi tutti i punti di vista differenti fra i due capi di Stato: si è parlato di Turchia, di Nato e, soprattutto, dei dazi commerciali che stanno per abbattersi sull’Europa.
Proprio sulla tematica dei dazi, Trump è stato molto veemente e brusco. Appena si sono seduti davanti ai giornalisti, Donald Trump ha iniziato un lungo monologo dove accusava l’Unione Europea di arricchirsi ai danni degli Stati Uniti. E per quanto gli italiani gli stiano simpatici e siano ottimi partner, anche loro dovranno subire delle ritorsioni. Per più di mezz’ora Trump ha continuato a parlare, ricordandosi di citare ogni tanto Turchia, Cina e Nato. Poi, con un gesto di classe, Sergio Mattarella ha alzato semplicemente una mano, come per dire in maniera garbata che adesso toccava a lui parlare.
Anche Mattarella non ha girato intorno alla questione, ricordando al presidente USA che la questione dazi è nata a causa dei finanziamenti europei a Airbus, consorzio di cui l’Italia non fa parte. Inoltre si è anche augurato che USA e UE riescano a trovare un sistema di confronto collaborativo per evitare questo scambio di ritorsioni. E poi Mattarella ha ricordato a Trump, che probabilmente aveva glissato appositamente sull’argomento, che se il WTO ha dato ragione agli USA per la questione Airbus permettendo l’imposizione dei dazi, ben presto farà la stessa cosa per quanto riguarda la questione dei finanziamenti USA a Boeing. Il che vuol dire che sarà l’UE a imporre i dazi agli USA.
Mattarella ha concluso sostenendo che vale la pena cercare un confronto più pacifico subito in modo da evitare di rovinare le relazioni transatlantiche con sanzioni reciproche. E sapete cosa ha fatto Trump? Ha continuato a ribadire che è solo l’Europa ad essere in torto (nella sua mente non va bene se l’Europa finanzia Airbus, ma va bene se gli USA finanziano Boeing) e ha sostenuto che con i dazi saranno poi pari. E poi ha fatto l’occhiolino alle telecamere, con un sorrisetto.