Se è vero che c’è sempre un certo fondo di verità nei modi di dire (e spoiler: certo che c’è), allora permetteteci di dire: non c’è due senza tre. Non vogliamo arrischiarci a dire nulla sul quattro, che noialtri abitanti dello stivale siamo anche notoriamente scaramantici. Jannik Sinner è il primo italiano a vincere le ATP Finals. Davide Oldani (e non solo lui) festeggia.
Tutt’altro che la prima volta, e – speriamo – nemmeno l’ultima. Il rapporto “a distanza” tra Sinner e Oldani – il primo vince e convince, il secondo omaggia – ebbe inizio alle prime battute dell’anno in corso, quando l’atleta altoatesino trionfò agli Australian Open (di nuovo: primo italiano a riuscirci. C’è chiaramente un tema) contro Medvedev.
Poi il “secondo set”, per così dire. Sinner è (ancora!) il primo italiano a portare a casa la vittoria finale sul campo a stelle e strisce degli US Open. Oldani è puntuale: “Sinner Winner” commenta sui social, con tanto di foto del piatto allegata.
Il nuovo piatto di Oldani per Sinner
Ad appena una manciata di mesi di distanza è di nuovo “Sinner Winner”. Il filo conduttore è sempre lo stesso, e ribadisce quella dinamica relazionale a cui abbiamo accennato in apertura di articolo – l’uno vince, l’altro omaggia. Un piccolo spoiler-non-spoiler: anche in questa terza declinazione del “Winner” non mancano le carote. E sia mai.
Nome del piatto: “Dilaga la carota”. In tutti i sensi: sul rettangolo di gioco, nel piatto, persino – almeno nel colore – sullo sfondo. Descrizione: “Zabaione di carota e panettone al profumo di caffè”. La domanda, ora come allora, sorge spontanea: il tennista numero uno al mondo si farà convincere dalla gastrofighetteria o continuerà a festeggiare con hamburger e coca cola?
La Sinner mania, nel frattempo, continua a dilagare (un po’ come la carota). Tutta Torino, nell’accogliere le Nitto ATP Finals 2024, si era tinta di giallo tennis tra un omaggio e l’altro, con alcuni più originali di altri: chissà che nelle ore a venire il giallo non maturerà in arancio carota?