Davide Oldani è uno dei Marchesi Boys di più stretta osservanza, e oltre a un’innata raffinatezza nelle composizioni e il mestiere che gli è servito per assurgere alle due stelle Michelin, ha fatto sua la capacità di trovare ispirazione al di fuori del ristretto ambito gastronomico. Se il Maestro ha sempre volato altissimo, ricreando nelle sue composizioni le strutture di maestri come Fontana e Pollock, lo chef del D’O ha sviluppato un gusto per un’estetica dei suoi piatti ironica e figurativa, traendo spunto da ambiti più Pop, come coerentemente definisce la sua stessa cucina, primo fra tutti lo sport, vedi le frequenti contaminazioni col mondo tennistico, ma venendo finalmente sedotto anche dal mondo dell’arte contemporanea, grazie all’opera più commestibile della storia, la “Banana” di Maurizio Cattelan.
L’opera
Ed è forse un record quello di “Comedian” -questo il nome originale dell’opera- che è già stata divorata per ben due volte: la prima durante l’esposizione ad Art Basel quando il collega artista David Datuna decide di farsi uno spuntino da 120mila dollari con l’intento di instaurare un provocatorio dialogo tra artisti, e nel 2023 quando uno studente l’ha staccata da una parete del Leeum Museum of Art di Seoul perché -a suo dire- affamato. L’autore non si dimostra mai turbato da questi atti di vandalico appetito: d’altronde con quelle quotazioni l’approvvigionamento della materia non sembra un problema, e i soggetti vengono comunque sostituiti ogni due o tre giorni causa marcescenza, diventando (immaginiamo) la merenda di qualche inserviente o venendo lanciati con poche cerimonie negli appositi cassonetti per la differenziata.
Il piatto
Saranno felici questi golosi d’arte che ora potranno gustare la loro opera preferita senza infrangere nessun regolamento museale. Davide Oldani ha pensato a loro nel menu invernale 2024 del suo ristorante due stelle Michelin a Cornaredo, e ha da poco presentato sui social la sua Banana allo “Scotch”… whisky alla vaniglia Bourbon. Con tutte le capacità scultoree che gli hanno permesso negli anni di riprodurre campi da tennis, palle da biliardo e formaggi a partire da pere e pane, l’opera è riprodotta nei minimi dettagli, ed anche il nastro adesivo, su cui poi verte tutto il calembour, è ovviamente commestibile. E se il riferimento fosse troppo vago, lo stesso Maurizio Cattelan viene taggato nel post.
Il precedente
Ma non è stata la prima volta che “Comedian” ha ispirato un piatto gourmet. È il 2020 e il funambolico Terry Giacomello -allora in forze all’Inkiostro di Parma- presenta la sua interpretazione dell’opera o, meglio, dell’opera dopo il passaggio di Datuna che se l’era mangiata. “Comedian after Datuna” è infatti il nome del dessert, ed è il risultato degli studi del cuoco friulano per rendere edibile, o più correttamente piacevole dal punto di vista gastronomico, la buccia di banana in un’ottica di sensibilizzazione verso lo spreco alimentare. Qeusta viene in fatti mantenuta in acqua, acido citrico ed enzimi per renderne più piacevole la consistenza, e farcita con gel, polvere e succo di banana. Non può mancare lo scotch, riprodotto con cialda di torrone.
Aggiornamento: le altre banane
Grazie alle segnalazioni di vari lettori, abbiamo altre reinterpretazioni gourmet dell’opera da segnalare. Partiamo con quella più certa cronologicamente, firmata da Edoardo Tilli di Podere Belvedere, per il capodanno 2020: banana caramellata, cocco, zabaione, cioccolato, biscotto e alchermes e scotch di cioccolato plastico al miele di castagno. Un dessert goloso che ha trasportato per il tempo del dolce i commensali a quell’Art Basel in cui “Comedian” per la prima volta è sublimata da opera d’arte a spuntino.
Oltre a questa, ci sono avvistamenti firmati nientemeno che da Bottura, nella sua Gucci Osteria di Tokyo, ma le prove a sostegno non sono ancora sufficienti. Continueremo ad aggiornare il post.