Danone ha superato le proprie previsioni di vendita del quarto trimestre del 2021, ma in futuro si vede obbligata ad alzare i prezzi dei propri prodotti per compensare l’inflazione galoppante: è quanto ha spiegato Antoine de Saint-Affrique, amministratore delegato del brand, nel corso di una riunione con gli investitori in cui ha illustrato il lavoro che rimane da affrontare per “dare una svolta alla compagnia”.
Tra le aree di miglioramento individuate da Saint-Affrique c’è il modello di crescita, definito “sbilanciato” e inadatto al “catturare appieno il potenziale dei suoi mercati”; oltre alla necessità di aumentare gli investimenti dietro i vari marchi. Nel futuro prossimo, tuttavia, a causa dell’aumento dei costi per materie prime, energia, trasporti, manodopera e imballaggio, ci sarà da aspettarsi un ritocco dei prezzi al consumo.
La sfida principale per Saint-Affrique, infatti, rimane quella di aumentare i margini di profitto e le vendite nelle tre attività principali del gruppo Danone – ossia prodotti lattiero-caseari e vegetali, latte artificiale e acqua in bottiglia -, equilibrando l’aumento dei costi in input, complice anche la recente crisi tra Ucraina e Russia. Danone ha riferito che le sue vendite al 2021 sono aumentate del 3,4% a 24,281 miliardi di euro (27,48 miliardi di dollari), leggermente al di sopra delle stime degli analisti; con la divisione dell’acqua in bottiglia che traina le vendite complessive grazie a una crescita del 17,4%.