In Danimarca il Governo ha deciso di riaprire ristoranti e bar utilizzando il Coronapas: si tratta di un passaporto digitale, con tanto di app da scaricare sullo smartphone. Ma come funziona?
In realtà il Coronapas non servirà solamente per entrare in ristoranti e bar, ma anche per tornare negli stadi e in altri locali. Si tratta di un’applicazione da scaricare sul cellulare dove viene indicato se:
- si è risultati negativi a un test effettuato nelle ultime 72 ore
- si ha un certificato di vaccinazione
- si ha la prova di un’infezione da Covid-19 da due a dodici settimane prima
Inoltre sarà disponibile anche in formato cartaceo per chi non ha un cellulare di ultima generazione. In generale questi passaporti digitali sono uno dei sistemi che la UE indica per poter uscire dal blocco causato dalla pandemia da Coronavirus. Per l’Unione Europea, infatti, è auspicabile che tale sistema venga implementato in tutti e 27 gli Stati membri entro la fine di giugno (si parlava del Digital Green Pass).
La Danimarca è uno dei pochi paesi europei a non aver subito una terza ondata, motivo per cui ha potuto cominciare ad allentare le restrizioni già a dicembre scorso. Inoltre, nonostante le perplessità di molti per quanto riguarda la protezione della privacy, è stata anche uno dei primi Paesi a non opporsi al passaporto digitale.
Attualmente la Danimarca ha uno dei tassi di infezione e di morti più bassi in Europa, motivo per cui Mette Frederiksen ha spiegato che è possibile aprire di più a differenza di quanto sta accadendo in altri Paesi. In Danimarca il passaporto digitale sta già funzionando per poter andare dal parrucchiere o in un negozio di tatuaggi, mentre non è necessario per entrare nei negozi. Verrà tuttavia richiesto per entrare in ristoranti, bar, cinema, teatri e palestre.
L’applicazione utilizzata in Danimarca è MinSundhed (MyHealth) ed è collegata al sistema di identificazione danese. Tutti i danesi hanno un numero ID univoco, chiamato CPR e una tessera sanitaria gialla con un codice a barre che contiene i dettagli del loro ID. Quando si fa un test in un centro governativo, ecco che la carta viene scansionata e il campione viene collegato ad essa. Per quanto riguarda i centri privati, invece, scansionano la carta o annotano il CPR, inviando poi un messaggio di testo che rimanda al risultato.
Accedendo all’app è possibile visualizzare anche le cartelle cliniche digitali o il Coronapas: questi potranno essere mostrati sul cellulare o sulla controparte cartacea, mentre il personale del locale a cui si deve accedere dovrà controllarne la validità verificando il documento di identità. Dall’utilizzo dell’app sono esentati i bambini piccoli. Inoltre pare che un’app più avanzata prenderà il posto di MyHealth il mese prossimo.
I primi a testare questo sistema sono stati gli zoo e i parchi a tema danesi, i quali sono stati invasi da famiglie con bambini. Unico neo: bisogna istituire dei posti di blocco agli accessi per controllare il Coronapas, il che crea inevitabilmente qualche coda.
[Crediti | BBC]