È tornato alla vita di comune cittadino Danilo Toninelli, rappresentante della vecchia scuola del Movimento 5 Stelle, con una carriera che lo ha visto ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture in un mandato che ha alimentato ore di cabaret, con gli autori di Maurizio Crozza che ringraziano. Dopo dieci anni tra i palazzi della politica, si è coerentemente attenuto al divieto di terzo mandato preteso dai grillini e si è avventurato nel mondo delle assicurazioni, dividendosi tra la sua Cremona e gli uffici di Roma e Milano. A questo affianca la sua attività di youtuber e tiktoker (piattaforma su cui ha superato il traguardo del milione di like totali), attraverso la sua rubrica “Contro Informazione”, dai cui microfoni ha espresso le sue preoccupazioni sul carovita, brutalmente riassunte in un “non riesco a permettermi il tonno”.
Il problema delle cime di rapa
Un po’ a causa della rinuncia alle comparsate televisive e relativi gettoni (“la televisione è una merda” afferma), un po’ perché tra lo stipendio da ministro e quello da assicuratore pendolare la differenza è sensibile, gli ultimi rincari hanno messo duramente alla prova la capacità di spesa di Toninelli, costringendolo ad abbandonare alcuni prodotti che prima erano parte integrante della sua dieta da -dice lui- malato di palestra: salmone, bresaola, tonno in vetro.
Va detto che siamo ben lontani dalle lamentele di Emilio Fede quando sosteneva di non riuscire a tirare a campare con la sua misera pensione di 8000€: queste dichiarazioni dell’ex ministro nascono da uno dei suoi ultimi livestream, nei quali è solito commentare notizie d’attualità confrontandosi in diretta col suo pubblico, in cui si parlava degli aumenti dei prezzi prendendo le mosse da due articoli di Repubblica a tema povertà e salario minimo. Una signora ha sottolineato il problema usando un metro di paragone ben più popolare, quello delle cime di rapa “che si compravano a 1 euro e adesso costano 8 euro”, dichiarazioni che non potevano non suscitare la solidarietà di Toninelli.
Salmoni e SUV
Il tema non è certo quello della sostenibilità gastronomica, anche se l’ex parlamentare e attuale youtuber ha timidamente accennato un “voglio limitare carne anche il pesce”, ma forse una riflessione andrebbe fatta. Salmone e tonno sono stati per troppo tempo cibi esageratamente economici, e il loro reale costo, quello ambientale, sta finalmente diventando tema di confronto tra tutti i player della filiera, ovviamente consumatori inclusi. Se la differenza di prezzo non costituisce più una giustificazione per cedere ai compromessi qualitativi della GDO, va da sé che il rapporto con queste referenze debba essere rivisto, in favore di un consumo più consapevole e di qualità. Non è una di quelle finezze che ci potremmo aspettare dall’autore di una gaffe da cineteca come l’aver comprato un SUV Diesel mentre il suo ministero introduceva l’auto blu elettrica, ma abbiamo fiducia che l’argomento possa essere affrontato in un prossimo TikTok.