Anche al di qua dell’Atlantico, quello svizzero anarchico di Daniel Humm ce lo abbiamo presente tutti. Lo chef tristellato nel 2021 ha scioccato il mondo con la svolta vegan dell’Eleven Madison Park di New York, già migliore ristorante al mondo nell’edizione 2017 dei World’s Best Restaurants. Ma le sorprese non finiscono qui: è di questi giorni la notizia che Humm intende aprire nel West Village, il quartiere Sex and the City centrico della city.
Cosa sappiamo del nuovo ristorante di Daniel Humm
Secondo Crain’s New York Business, Humm avrebbe siglato un accordo di affitto con Hudson Square Property per uno spazio di ben 460 metri quadrati (5000 square feet la misura americana). Lo stabile al 435 di Hudson Street risale al 1931, ha nove piani e ospita già esercizi del calibro di Adidas e L’Oreal. Gli affitti in questa zona si stimano dai 60 ai 73$ per piede quadrato: basta prendere la calcolatrice per rendersi conto delle cifre da capogiro investite in questo progetto. Il ristorante sarà situato al piano terra e l’apertura è prevista per il 2025.
Non è l’unica novità: questo autunno è attesa l’apertura di Clemente Bar, un cocktail bar “refined casual” con cucina. Al momento la location è sconosciuta, ma sulla piattaforma Culinary Agents fioccano già gli annunci di lavoro. Secondo Eater New York, Clemente potrebbe rivelarsi un restauro o un’estensione del già esistente bar all’interno dell’Eleven Madison Park. Dove, tanto per adattarsi ai costi stellati (e stellari), per un cocktail si spendono in media 26$
Chi è Daniel Humm
Daniel Humm, classe 1976, nasce a Strengelbach nella Svizzera tedesca. A 14 anni la prima esperienza in cucina, un apprendistato al Baur au Lac sul lago di Zurigo. Tra il 1996 e il 2002 lavora come Chef de Partie nel tristellato Le Pont de Brent, vicino a Montreaux. Nel 2003 si trasferisce negli Stati Uniti e diventa Executive Chef al Campton Place di San Francisco.
La notorietà arriva nel 2011 quando, insieme all’ex socio Will Guidara, diventa proprietario dell’Eleven Madison Park di NYC acquistandolo da Danny Meyer. Sotto la sua guida, il ristorante ottiene le ambite tre stelle Michelin e le quattro stelle dalla critica firmata New York Times. Nel 2017 la consacrazione a numero uno al mondo secondo la guida The World’s 50 Best Restaurants.
Dal 2019 le cose iniziano a scricchiolare. Prima la rottura con Guidara, poi la pandemia. Sull’orlo della bancarotta, Humm ha la trovata geniale: riaprire l’Eleven Madison Park in versione (quasi) completamente plant-based. Nonostante una recensione decisamente poco entusiasta del New York Times e i prezzi mantenuti altissimi (360$ per un menu degustazione), Humm è riuscito a mantenere le tre stelle.
Nella vita privata, Humm si definisce vegetariano. Preferisce definire il suo nuovo stile di cucina plant-based piuttosto che vegano. In un’intervista del settembre 2023 al Washington Post ha dichiarato: “Vogliamo stare lontani dalla parola vegan perché implica troppe regole. Penso che sia più bello dire plant-based. Creativamente parlando, amiamo lavorare con i vegetali. Portano molte opportunità e suscitano entusiasmo. Questo è ciò che ha significato per noi. Cucinare con le verdure ci ha aperto gli occhi”.