L’emergenza granchio blu sembrava essere un po’ sparita dalla discussione, dopo l’overdose di menù stellati dedicati alle specie invasive, ricette di food influencer e startup di sughi pronti di qualche mese fa, ma questo non significa che il problema fosse rientrato. Il governo ha quindi fatto la sua mossa, nominando un commissario straordinario che coordinerà la lotta a questa specie invasiva: si tratta di Enrico Caterino, ex prefetto di Rovigo e Ravenna, con esperienze anche nella lotta alle mafie, avendo affrontato lo scioglimento del comune di Torre Annunziata per infiltrazioni camorristiche. Un percorso peculiare quindi, che ha ispirato la scelta da parte del Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida in sintonia col Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. L’annuncio è arrivato ieri in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Cosa farà il commissario straordinario per il granchio blu
Finora non sembrano essere state trovate soluzioni efficaci per debellare l’invasione, per cui la curiosità su quali soluzioni potrà mettere in campo il nuovo commissario straordinario è tanta. Da parte sua, l’ex prefetto si dichiara pronto: “Il problema lo conosco bene perché, al di là delle funzioni che ho esercitato a Rovigo e Ravenna vivo in quella zona e mi confronto ancora spesso con i colleghi che operano tutt’ora lì. È un fenomeno e un problema che va gestito e io mi impegnerò al massimo confrontandomi con gli Enti e i territori che parteciperanno alla struttura che è da costituire. Bisogna farlo confrontandosi col settore ittico e dell’acquacoltura e con i centri di ricerca e di studio cercando di trovare le soluzioni più idonee per mitigare le difficoltà che in questo momento il settore ittico sta vivendo a causa della proliferazione del granchio blu”.
L’attività di Caterino dovrà essere serrata. È Lollobrigida stesso a voler scongiurare il fenomeno dei “commissari a vita”, per cui l’ex prefetto sarà in carica fino al 31 dicembre 2026 e avrà a disposizione fondi per dieci milioni di euro: “c’è una struttura da costruire e ci sono vari passaggi, non ci sono margini di manovra, logicamente dialogherò con il settore in maggiore difficoltà che è quello ittico e con gli istituti di ricerca”.
“Un’azione strategica”
Lollobrigida è agguerrito e non esclude nessuna soluzione per risolvere il problema, che in alcune zone ha provocato perdite nella produzione di vongole veraci del 100%: “La nomina del commissario prevede un’azione strategica. Se dalle risultanze dei confronti ci sarà esigenza di nuovi stanziamenti il governo non si tirerà indietro. Le risorse servono per risolvere questioni dal punto di vista strategico ma anche delle contingenze, come ristoro ai danni. Andremo incontro alle esigenze condivise e concordate fino a esaurimento della fase emergenziale, che deve essere accompagnata da una fase strategica”.