Tappo che non si staccano, tappo “solidale” o ancora tethered cap, se preferite la variante anglofona: a partire da oggi, mercoledì 3 luglio, è legge. Li avrete già visti, a meno che non viviate solamente di acqua del rubinetto e vi teniate ben lontani dal dibattito politico (scelta saggia!): si tratta di tappi che, tramite un lembo, rimangono attaccati alla bottiglia o contenitore di turno.
L’idea è fondamentalmente quella di contrastare la loro potenziale dispersione nell’ambiente, ma nel corso delle ultime settimane è stata anche e soprattutto brandita come uno dei cavalli di battaglia della Lega Nord.
Il 27 maggio scorso, infatti, Matteo Salvini ha diffuso sulle proprie vetrine social l’immagine di un uomo “disturbato” dal tappo rimasto attaccato alla bottiglia, accompagnando il tutto a un roboante “Più Italia, meno Europa” e lasciando intendere che il suo partito ci avrebbe salvato dal temibile tappo solidale.
Anche la Lega, però, ha le sue responsabilità
L’obiettivo era quello di parlare alla pancia per giungere a una risonanza virale – e badate bene, in un certo senso ci è riuscito. Vale però la pena notare, come fecero notare a tempo debito i colleghi di Pagella Politica, che anche la Lega ha una certa responsabilità nell’adozione su larga scala – poi passata a obbligo di legge – dei tappi in questione.
Le norme che hanno eventualmente portato a questa novità, in altre parole, sono state approvate durante due governi sostenuti dalla stessa Lega. Nel giugno del 2019 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea una direttiva “sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”, che – tra le altre cose – stabiliva, per tutti gli Stati membri, l’obbligo dei “tappi solidali” per qualsiasi contenitore con capacità fino ai tre litri.
È doveroso sottolineare che, all’appuntamento con il voto finale al Parlamento europeo (marzo 2019), alcuni parlamentari europei della Lega, riuniti nel gruppo “Europa delle Nazioni e della Libertà” (ENF), avevano espresso un voto contrario; ma anche che durante le dichiarazioni di voto nessuno di appartenente al partito di Salvini aveva preso la parola in aula.
Giungiamo dunque ai giorni nostri, con i cosiddetti tappi solidali ormai diventati obbligo di legge e Salvini che tuona di “eco-follie” nonostante, come abbiamo visto, abbia fatto poco o nulla per opporsi quando ce n’era la possibilità. Pazienza, insomma: per fortuna rimane ancora la possibilità di fare la guerra ai cattivoni che ci vogliono fare mangiare gli insetti.