Da Indiana Jones a Braveheart: Harrison Ford si dà al whisky

Harrison Ford è diventato il volto del whisky di casa Glenmorangie: dodici episodi di gita nelle Highlands, con tanto di dietro le quinte.

Da Indiana Jones a Braveheart: Harrison Ford si dà al whisky

Ed è subito cornamuse e kilt. Harrison Ford è diventato il volto del whisky di casa Glenmorangie, ma lo ha fatto giocando in casa. In che senso? Beh, la campagna pubblicitaria è di fatto declinata in dodici film-pillola con il nostro come protagonista.

Insomma: Ford dovrà fare quello che ha fatto per una vita, in atlre parole. Il nome della campagna è “C’era una volta in Scozia” (Once Upon a Time in Scotland), e vede noialtri spettatori accompagnare Ford nel suo viaggio di scoperta delle Highlands e del distillato scozzese per eccellenza. Con sbirciate dietro le quinte annesse, pare chiaro.

Ma in cosa consiste l'”autentica esperienza scozzese”?

whisky

L’idea dietro la cinepresa, dicevamo, è stata quella di accompagnare Harrison Ford attraverso quella che gli stessi creatori della campagna hanno voluto definire l'”autentica esperienza scozzese“, mantenendo uno stile comico e deliberatamente off-script. Qualche esempio?

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Il nostro protagonista si troverà a fare i conti con il famigerato accento scozzese, dovrà indossare il kilt e imparare l’etichetta (e, immaginiamo, a non stare seduto con le gambe aperte), dovrà imparare a conoscere i locali davanti, perché no, a un bicchierino di single malt. Ah, e poi ovviamente ci sono le cornamuse.

Le riprese sono state effettuate presso la storica distilleria di Glenmorangie, negli spettacolari paesaggi che circondano Loch Glass e anche nello storico castello di Ardross, risalente al XIX secolo. Ford, com’è ovvio, non sarà da solo: assimee a lui ci sarà anche il team di casa Glenmorangie, alle prese con la loro prima esperienza davanti all’occhio elettronico della telecamera.

Insomma, c’è familiarità e c’è novità per entrambi: Ford, veterano del mondo dei riflettori ma neofita delle Higlhlands; e il team di distillatori, esperti di whisky e della cultura locale ma attori inesperti. La parola d’ordine, dicevamo, è off-script: “I ragazzi della distilleria sono stati eccezionali” ha detto Ford. “Trovo che le imperfezioni rendano il tutto molto più interessante”.