Da dove viene il pistacchio? Con il 2025 cambiano le regole per la frutta secca sgusciata

Dal 1° gennaio è entrato in vigore un regolamento UE emanato nel 2023: i nuovi obblighi per la frutta secca e molti prodotti ortofrutticoli.

Da dove viene il pistacchio? Con il 2025 cambiano le regole per la frutta secca sgusciata

Anno nuovo, regole nuove per l’indicazione di provenienza della frutta secca sgusciata. Sottolineiamo sgusciata perché norme specifiche per quella con guscio esistevano già in passato. Ad aggiungere nuovi obblighi è il regolamento UE 2023/2429. I più attenti noteranno che si tratta di una normativa emanata già due anni fa e in effetti la sua pubblicazione risale proprio al 17 agosto del 2023. Tuttavia, “al fine di concedere agli operatori e alle amministrazioni nazionali tempo sufficiente per adeguarsi alle modifiche”, l’entrata in vigore era stata prevista fin dal principio per il 1° gennaio 2025. Ma cosa cambia, nel concreto?

Indicazione di provenienza

frutta secca

Col nuovo anno cambiano le regole per l’etichettatura della frutta secca, con l’obbligo di apporre in etichetta l’origine del prodotto. L’imposizione riguarda nello specifico la frutta secca sgusciata quali nocciole, mandorle, pinoli e pistacchi (niente più dubbi sulla presunta provenienza dalla gettonatissima cittadina siciliana di Bronte). E ancora sono coinvolti nelle nuove disposizioni fichi secchi, uva secca e banane mature, così come zafferano, funghi non coltivati e capperi. Il luogo d’origine dovrà chiaramente essere stampato in confezione, avendo cura di farlo risaltare maggiormente rispetto al Paese in cui è stato effettuato il confezionamento, al fine di evitare confusione.

Frutta secca nello spazio: l’idea di un’azienda siciliana Frutta secca nello spazio: l’idea di un’azienda siciliana

Alcuni prodotti con finalità commerciali specifiche restano esenti dalle nuove regole: un esempio su tutti, quelli destinati alla trasformazione industriale. In altre parole, continueremo a non conoscere l’origine dei pistacchi o delle nocciole usati per preparare creme dolci spalmabili, giusto per fare un esempio. Il rischio rimane quello dell’attuazione di un doppio standard: norme da rispettare per l’uso di fitofarmaci applicate in UE ma non altrove, con la possibilità di importare ingredienti che presentano tracce di sostanze nocive.

Non solo frutta secca: le novità per gli altri prodotti ortofrutticoli

La normativa 2023/2429 ha a che fare anche con altri aspetti, esplicitando nuove norme di commercializzazione per certi prodotti ortofrutticoli, tra cui mele, pere e agrumi, ma anche lattughe e peperoni dolci. Questi devono rispettare delle “caratteristiche minime” in termini di:

  • aspetto e qualità: ovvero devono essere, tra le altre cose, integri, puliti e privi di parassiti;
  • maturazione: la quale deve raggiungere un grado sufficiente, ma non eccessivo;
  • imballaggio: che deve riportare su un unico lato e leggibili informazioni su dentificazione e caratteristiche commerciali.