Nel tracciare un profilo delle abitudini (alimentari ma non solo, a dire il vero) dei millennials è inevitabile imbattersi in una spiccata attenzione per la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale. Questo è naturalmente evidente in più campi: dall’attenta consapevolezza con cui si approccia al consumo di vino o altre bevande alcoliche fino alla sensibilità in campo ambientale che si declina, tra le altre cose, anche nel fatto che compongono una parte importantissima del bacino di utenza di progetti come Too Good To Go. In questo contesto, c’è una particolare categoria che evidentemente attira l’attenzione della Generazione Y: gli integratori alimentari.
A dircelo sono anche e soprattutto i numeri, naturalmente. Basti dare un’occhiata al più recente studio realizzato dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute, associazione che appresenta il comparto degli integratori alimentari in Italia e che è parte di Unione Italiana Food; da cui è emerso che, nel corso dell’ultimo anno, li abbiano utilizzati ben sette millennials su dieci.
Il rapporto tra millennials e integratori
Una prima lettura a questi dati potrebbe farci pensare che, nella loro sopracitata attenzione al benessere, i millennials abbiano individuato negli integratori alimentari degli alleati tematici (e forse un po’ idealizzati) per raggiungere il loro obiettivo. D’altro canto, è tuttavia bene notare che – stando ancora a quanto emerso dallo studio citato in apertura di articolo – tre quarti dei millennials intervistati ha dato dimostrazione di avere una giusta percezione dei prodotti in questione, riconoscendo che possono “sostenere il benessere, ma non sostituire le medicine”.
Utili alleati, dunque. Per approfondire questa interpretazione può essere interessante sottolineare, numeri alla mano, come i millennials cerchino, più di ogni altra generazione, di consumare alimenti che aiutino a prevenire disturbi e problemi (36% rispetto a una media del 27%) scegliendo cibi freschi, anche nell’ottica di salvaguardare l’ambiente (lo fa oltre il 50%).
Un approccio che va mano nella mano con la cura del corpo – il 24% pratica attività fisica, in misura leggermente superiore alla media del 20% – e alla ricerca di un equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa, un obiettivo prioritario condiviso dal 68,5% dei nati tra il 1980 e il 1996.
Possiamo trovare l’ultimo tassello che ci può aiutare a comprendere al meglio l’affetto – se così vogliamo simpaticamente definirlo – per gli integratori da parte dei millennials proprio nelle considerazioni di questi ultimi. Una notevole maggioranza (il 70%, a essere precisi) li definisce un “buon aiuto per tutti”, ma anche come “un supporto al mangiar sano e fare movimento” (69,3%) e li reputano fondamentali per “sostenere il benessere psicofisico” (65,3%).